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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2018

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GP di Francia 2018

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Dopo molti anni di assenza, ritorna a Le Castellet una gara valida per il Titolo mondiale di F.1.

Il Circuito è stato abbondantemente reso moderno e sicurissimo, con ampie e razionalmente concepite vie di fuga a smorzamento crescente, un vero gioiello nel genere.

Però la sindrome del “vinco alla partenza” rimane nell’animo di molti piloti, tra cui Vettel che oggi avrebbe meritato una valanga di improperi dal suo Team: non si può tamponare così dopo poche centinaia di metri un concorrente pregiudicando in tal modo la gara di entrambi.

La conseguente safety car ha in parte consentito a colpevole ed innocente di riparare parzialmente i danni (le lesioni al fondo piatto di Bottas sono per altro rimasto come palla al piede per tutta la gara), ma anche in tale frangente Ferrari ha disperatamente osato un cambio gomme tale da poter tentare una rimonta e nel contempo sperare nella durata sino a fine gara dello stint.

Malgrado un miglioramento nei consumi pneumatici in casa Maranello nel 2018, un secondo pit stop si è reso necessario, per cui l’arrivo di Vettel ad oltre un minuto dal Vincitore, Hamilton, suona impietoso, che, pur se addizionato dei 5” di penalità ( sanzione leggerissima…..) la dice lunga sul danno effettivo provocato dal suo comportamento. Bottas, due posti dietro, ha corso infatti come avesse avuto il freno a mano tirato e certamente non per colpa propria.

Hamilton quindi ha cavalcato in solitaria e, senza colpo ferire, ha stravinto grazie al nuovo step di Mercedes, quello che prudentemente in Canada non è stato adottato essendo ancora da perfezionare.

Fantastico il secondo posto di Verstappen, ma campanello d’allarme in casa Red Bull per la seconda volta in cui nell’auto di Ricciardo si manifesta un preoccupante calo di potenza: qui non siamo a Monaco, si viene superati alla grande.

Più compatto quindi il sestetto di potenziali Campioni del mondo, come suona d’augurio la corrente stagione, sperando in un futuro di tutti potenziali vincenti.

Ora stringiamo i tempi con Austria e Germania ad una sola settimana di intervallo.

Quindici caldissimi giorni d’estate, buone vacanze a tutti Voi,

da Fabrizio Pasquali

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