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Tutto McLaren - L'angolo del Professor
2018

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GP di Monaco 2018

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Sarà storico, spettacolare, collocato nella Riviera più nota al mondo, ci saranno stati la Kelly ed ora il Figliolo tra i presenti, tutto questo e moltissimo ancora, ma sotto il profilo agonistico quella di Montecarlo è una pista podistica, forse, certamente il contrario di quanto adatto alla F.1

Il fatto che non si possa sorpassare, che il primo, salvo commetta errori madornali, caratterizzi velocità, prestazioni ed altro, così da consentire anche alla maglia nera di ottenere il tempo sul giro di pari grandezza, esprime l’inadeguatezza di un circuito che, nato per ragioni mondane, continua ad esprimere solo quelle, con buona pace di tifosi ivi giunti con motivazioni folcloristiche o simili.

Con questo onore e merito a Ricciardo, vero eroe dell’intero fine settimana, a conquistare tutti i primi posti possibili, malgrado a metà gara la sua vettura abbia palesato gravi problemi di rendimento in fatto di potenza, finendo addirittura con due marce in meno a disposizione.

Naturalmente si può vincere in tali condizioni solo qui (ricordo una vittoria simile di Coulthard una ventina di anni or sono), ma comunque il Pilota Red Bull ha dimostrato grande pulizia di guida, agilità e tanto sangue freddo, sì da consigliare i suoi massimi inseguitori, Vettel e Hamilton, a non rischiare nulla ed accontentarsi di un gradino del podio.

“Versbatten” ha compromesso tutto (“more solito” ormai) con una sciocchezza in prova libera: rottura del cambio, partenza dai box.

Qualche parolaccia dal Team dovrebbe consigliarlo ad un comportamento meno autolesionista.

Ferrari meglio di Mercedes, situazione per altro scontata qui a Montecarlo, in quanto le Rosse sono più corte ed agili e da quest’anno anche meno “divoratrici” di pneumatici.

Red Bull al vertice in tali circuiti, ora dovrà recuperare il secondo Pilota in fatto di affidabilità durante le gare e non solo.

Arrivederci in Canada tra due settimane dal Vostro,

Fabrizio Pasquali

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