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Biografie

di Mattia Albera

Juan-Pablo Montoya

Pilota Ufficiale

Nato a Bogota (Colombia) il 20 settembre 1975

Juan-Pablo Montoya nasce a Santa Fe di Bogota, Capitale della Colombia, il 20 settembre 1975. È figlio secondogenito di Pablo Montoya e Libia. A Scuola, Juan-Pablo è un ragazzo molto sportivo. Le sue materie preferite sono la Matematica e la Fisica. Il giovane Juan-Pablo gareggia nel Children’s Kart Championship e nel Kart Komet category in Colombia, dove ottiene numerosi Titoli a livello locale. Nel biennio 1990/91 Montoya gareggia nel Kart Junior World Championship. Nel 1992 prende parte al Campionato Skip Barber Course negli Stati Uniti. Nello stesso anno, Montoya disputa il Campionato Copa Formula Renault in Colombia dove ottiene cinque Pole Position e quattro vittorie su otto gare. L’anno successivo prende parte al Nationale Tournament Swift GTI Championship in Colombia. Nel 1993 Montoya conquista sette Pole Position e sette vittorie su otto gare. Il giovane Juan-Pablo continua ad impressionare positivamente. Il suo stile di guida è veloce, pulito e aggressivo. Il suo modo di pilotare ricorda molto il pilota francese Jean Alesi (piega della testa in curva) e il pilota australiano Alan Jones (viaggiando su un binario puntando la vettura di fronte a se).

Nel 1994 Juan-Pablo partecipa al Campionato Kart Sudamerica Classe 125. È terzo nella categoria Barber Saab Championship negli Stati Uniti. Corre nel Campionato Formula N in Messico dove ottiene quattro Pole Position e tre vittorie su quattro gare. Ma i veri Campioni, si sa, nascono in Europa. E Montoya percorre la stessa strada intrapresa quindici anni prima da un altro pilota sudamericano: Ayrton Senna. Per permettere al giovane ragazzo colombiano di disputare la prima Stagione in Europa, Pablo Montoya ha ipotecato la casa a insaputa della moglie Libia.

Nella Stagione 1995 Montoya è terzo nel Campionato inglese di Formula Vauxhall. Approfittò inoltre per migliorare il suo inglese durante il periodo in cui visse in Inghilterra. Torna in Colombia per un breve periodo e vince la Classica Corsa di Durata “6 ore di Bogota”. L’anno successivo è quarto nel Masters race a Zandvoort, in Olanda. Passa al Campionato inglese di Formula 3 dove ottiene due vittorie. Nello stesso anno partecipa alla gara ITC sul circuito di Silverstone (Gran Bretagna) con la Squadra Mercedes-Benz. Vince per il secondo anno consecutivo la “6 ore di Bogota”.

Le formidabili prestazioni di Montoya attirano le attenzioni dei Manager di Formula 1. Frank Williams, proprietario dell’omonima Squadra inglese, ingaggia Juan-Pablo nel ruolo di pilota collaudatore ufficiale. Nel biennio 1997/98, Juan-Pablo Montoya collauda nelle giornate di Test i modelli Williams-Renault FW19 e Williams-Mecachrome FW20. Nel 1997 Montoya compie un grande passo partecipando al Campionato Internazionale di Formula 3000 con la Squadra “Marko Racing” fondata dall’ex pilota austriaco di Formula 1 Helmut Marko.

L’anno successivo il pilota colombiano passa alla Squadra Nova Racing. Partecipa nel Campionato Internazionale di Formula 3000 dove duella per tutta la Stagione con il pilota tedesco Nick Heidfeld (McLaren Junior Team). Impressionante resta il sorpasso di Montoya in rettilineo su quattro vetture avversarie nel Gran Premio di Germania a Hockenheim. All’ultima gara della Stagione, il Gran Premio di Germania al Nürburgring, Montoya vince il Campionato di Formula 3000 approfittando della squalifica di Heidfeld al termine delle Prove ufficiali (per un’irregolarità di carburante sulla sua monoposto). Conquista il formidabile punteggio Record di 65 punti in Classifica generale. A fine Stagione, Montoya riceve l’offerta da parte di Chip Ganassi per disputare il Campionato di Formula Indy 1999 in sostituzione del pilota italiano Alessandro Zanardi.

Nel 1999 Juan-Pablo Montoya vince il Campionato americano di Formula Indy al volante della Reynard-Honda con sette Pole Position e sette vittorie. È il più giovane Campione della prestigiosa Storia della categoria americana. Il pilota colombiano riceve il Titolo di “Rookie of the Year” (Recluta dell’anno). Durante la Stagione ci furono delle possibilità concrete di un immediato passaggio di Montoya in Formula 1 in sostituzione di Zanardi alla Williams. Ma, in seguito, l’operazione non andò in porto. Un accordo su una base quinquennale fornisce a Frank Williams il controllo sul futuro agonistico di Montoya.

La Stagione 2000 di Formula Indy non fu fortunata come quella precedente. I motori Toyota si rompevano facilmente. Montoya si Classifica al nono posto nella Serie americana con sette Pole Position e tre vittorie all’attivo. Juan-Pablo Montoya è vincitore della prestigiosa 500 Miglia di Indianapolis alla sua prima partecipazione. Nello stesso anno, mentre firmava degli autografi, Juan-Pablo conosce una sua giovane tifosa: si tratta di Connie Friedman. I due si fidanzeranno dopo pochi mesi. Frank Williams scarica il pilota inglese Jenson Button a metà Stagione 2000 in favore del pilota colombiano.

Juan-Pablo Montoya debutta in Formula 1 al Gran Premio d’Australia 2001, disputato sul circuito cittadino di Melbourne, al volante della Williams-BMW FW23 in coppia con il pilota tedesco Ralf Schumacher, fratello di Michael. Al via della Stagione 2001 sono quattro i nuovi piloti debuttanti: Montoya, Raikkonen, Alonso e Bernoldi. A Melbourne, dopo una buona Qualifica (11° posizione in griglia di partenza), Montoya viene tradito in gara dal motore quando si trovava in quinta posizione. Il grintoso e coraggioso pilota colombiano non tarda molto a farsi “notare” in Formula 1. Al Gran Premio del Brasile 2001, terza Prova Stagionale, Montoya supera alla prima curva, la “S Senna”, il tre volte Campione del Mondo di Formula 1 Michael Schumacher (Ferrari). A Interlagos Montoya sembra andare in fuga, ma la sua Williams viene tamponata dal pilota olandese Jos Vestrappen (Arrows-Asiatech) durante un doppiaggio. Juan-Pablo conquista il suo primo piazzamento sul podio in Formula 1 con il secondo posto al Gran Premio di Spagna 2001 a Barcellona. Durante la Stagione, le lotte con il pilota tedesco della Ferrari proseguono. In Austria, sul circuito di Spielberg, Montoya attacca Schumacher alla seconda curva durante la seconda parte della gara. Le accuse dei suoi avversari sul suo modo di guidare sono pesanti. A Montreal (Canada), Villeneuve e Montoya vengono quasi alle mani durante il briefing del piloti ma vengono fortunatamente divisi. Ma nulla può fermare la grinta e la tenacia di Juan-Pablo! Durante il Gran Premio di Monaco Montoya sbatte alla curva delle Piscine nel corso del secondo giro: gara finita. Frank Williams rimprovera pesantemente il pilota colombiano per i suoi errori commessi in gara. Ma Montoya non demorde. Al Gran Premio di Germania conquista la sua Prima Pole Position. Durante la corsa ad Hockenheim sembra andare in fuga ma viene tradito dal motore BMW al 24° passaggio quando era in testa. Un mese dopo ripete questa formidabile prestazione sul circuito di Spa-Francorchamps in Belgio. In Griglia di Partenza la monoposto si blocca improvvisamente e ogni chance di vittoria è perduta. L’appuntamento con la vittoria è soltanto rimandato: due settimane dopo, al Gran Premio d’Italia a Monza, Juan-Pablo Montoya parte in Pole Position e vince la gara con una buona strategia ai box. È la sua prima vittoria in Formula 1 e la dedica al padre Pablo. A fine Stagione, Montoya decide di cambiare Manager passando da David Sears a Julian Jakobi.

Nel 2002 Juan-Pablo Montoya disputa un’ottima Stagione al volante della Williams-BMW FW24. A Melbourne, gara inaugurale della Stagione, duella a lungo con Michael Schumacher (Ferrari) e conquista un buon secondo posto. Nel Gran Premio di Malesia la Williams-BMW fa registrare una doppietta con Ralf Schumacher davanti a Montoya. Ma tutta la Squadra inglese è nettamente schierata dalla parte del pilota colombiano. A Montecarlo, tra muretti e tombini, Montoya conquista una formidabile Pole Position. In gara viene superato da David Coulthard (McLaren-Mercedes) e ma viene tradito dal motore quando si trovava in seconda posizione. Nella Stagione 2002 Montoya è Re della Pole Position: ne conquista addirittura sette su 17 gare (Brasile, Monaco, Canada, Europa, Gran Bretagna, Francia e Italia). Juan-Pablo Montoya e Kimi Raikkonen (McLaren-Mercedes) si sono sfidati in pista a Hockenheim e a Budapest con una “vittoria” a testa per ciascuno. Ma la tesi del paddock è che Juan-Pablo sia soltanto un ragazzino geloso del suo compagno di Squadra. Avendo totalmente annichilito Ralf per tutta la Stagione, Juan è in qualche modo giustificato nel pensare che il loro trattamento dovrebbe essere paritario. Frank non si intromette, Juan-Pablo ingoia. Nei primi mesi del 2003, Juan-Pablo si unisce in matrimonio con Connie e prendono casa a Montecarlo. Attualmente, i coniugi Montoya hanno accolto il primo figlio, il piccolo Sebastian.

La Stagione 2003 non comincia nel migliore dei modi: a Melbourne Montoya è al comando della corsa, ma commette un testacoda alla prima curva e viene superato da David Coulthard. Finisce la gara al secondo posto tra le due McLaren-Mercedes. È deluso. Guasti tecnici e problemi in gara non gli permettono di iniziare positivamente la Stagione. Montoya ottiene la sua prima vittoria dell’anno nel Gran Premio di Monaco 2003 davanti a Raikkonen (McLaren-Mercedes) e a Schumacher (Ferrari). Poco dopo arriva il fattaccio: “Siete tutti degli idioti!” Juan urla alla radio rivolto ai componenti del Team Williams. È il 52° giro del Gran Premio di Francia 2003 a Magny Cours. “No Juan, sei tu l’idiota”, questa la risposta. Montoya è convinto che Ralf Schumacher sia stato aiutato nella strategia di gara da parte del Team. In seguito viene ammonito per il suo comportamento inaccettabile. Ron Dennis, Proprietario della Squadra McLaren, da scaltro uomo d’affari, comincia a guardarsi attorno e capta la difficile situazione tra Montoya e la Williams. Il pilota colombiano domina il Gran Premio di Germania a Hockenheim inserendosi nella lotta per il Titolo Mondiale con sette arrivi a podio. Ma i sogni di vittoria svaniscono ad Indianapolis, dove è protagonista di un incidente con Barrichello (Ferrari) e gli viene assegnato un “drive-through”. Schumacher è Campione del Mondo davanti a Raikkonen e Montoya. Il 17 novembre 2003 un comunicato stampa del Team West McLaren-Mercedes conferma quanto si sospettava: Juan-Pablo lascia Frank in favore di Ron. È ufficiale. Frank ammette di essere a conoscenza della relazione da qualche tempo.

Grandi sorrisi in pubblico, ma entrambi sanno che è finita. “Sono ancora un pilota Williams” insiste Montoya. Certo. Sebbene non veda l’ora di lasciare il Team. La Stagione 2004 di Montoya è caratterizzata dalla scarsa competitività del nuovo modello Williams-BMW FW26 dotata di muso a tricheco. A Melbourne viene quasi alle mani (in pista) con Ralf Schumacher e i due si scontrano nel corso del primo giro. Incredibile la beffa a Indianapolis dove Montoya viene squalificato per aver cambiato la monoposto prima della partenza. Juan-Pablo Montoya lascia la Squadra Williams-BMW con una superba vittoria nel Gran Premio del Brasile 2004 a Interlagos davanti a Kimi Raikkonen (McLaren-Mercedes).

Il Team McLaren-Mercedes è determinato a tornare al successo dopo un’annata deludente. Raikkonen e Montoya costituiscono così la più formidabile coppia di piloti mai schierata a Woking dai tempi dei leggendari duelli tra Ayrton Senna e Alain Prost. La nuova McLaren-Mercedes Mp4/20 viene presentata a gennaio sul circuito di Barcellona (Spagna), dove i primi giri in pista sono condotti da Kimi. La monoposto, decisamente più tradizionale e classica rispetto ai precedenti modelli giudicati troppo “estremi”, è progettata dal Direttore Tecnico Adrian Newey, dal Capo progettista Neil Oatley e dall’aerodinamico greco Nicolas Tombasiz. La vettura mostra sin da subito la sua competitività in pista affiancata da un’ottima affidabilità. Le premesse per una Stagione all’insegna della competitività, dunque, ci sono tutte. Nei primi giorni del mese di maggio, la moglie Conie da alla luce il primo figlio Sebastian, e Juan-Pablo diviene per la prima volta padre nella sua vita.

Nelle prime due gare della Stagione il Team Renault domina la scena, mentre la Squadra di Woking è alle prese con problemi di sospensioni, tenuta e lavoro dei pneumatici Michelin sulla vettura. Montoya e la McLaren deludono alle prime partecipazioni, ma il pilota colombiano si piazza al sesto posto a Melbourne (Australia) e al quarto posto a Sepang (Malesia), guadagnando i primi punti della Stagione 2005. Alla vigilia del Gran Premio del Bahrain a Shakir Montoya è costretto a saltare la trasferta a causa di un brutto infortunio subito durante una partita di Tennis. Voci di corridoio parlano di un infortunio durante una gara di Motocross, ma non arriveranno mai smentite ufficiali da parte del diretto interessato. Il posto di guida del pilota colombiano è occupato rispettivamente dai drivers collaudatori Pedro De La Rosa (Bahrain) e Alexander Wurz (San Marino).

Montoya effettua il suo rientro in Formula 1 nel Gran Premio di Spagna, un mese e mezzo dopo l’infortunio alla spalla e il conseguente periodo di convalescenza a riposo. A Barcellona Montoya non brilla in pista: un testacoda nelle prime fasi di gara lo costringe a una corsa in rimonta, terminando la gara al settimo posto sul traguardo. Contrariamente al week-end di gara del colombiano, il compagno di Squadra Kimi Raikkonen ottiene la Pole Position e la prima vittoria Stagionale davanti all’idolo di casa Alonso, leader della Classifica Mondiale Piloti. A Montecarlo, un grave episodio macchia la Stagione 2005 di Montoya: durante le Prove Libere del Gran Premio di Monaco, il pilota colombiano è protagonista di un brutto incidente (innescato volontariamente da lui stesso) in cui restano coinvolti il tedesco Ralf Schumacher (Toyota) e il canadese Jacques Villeneuve (Sauber-Petronas) alla frenata della curva del Casinò. Montoya viene penalizzato da parte della Direzione di gara e dai commissari di percorso ed è costretto a partire dall’ultima posizione dello schieramento di partenza. In gara, il pilota colombiano rimonta con grinta e tenacia, concludendo al quinto posto finale. Segue una deludente prestazione al Nürburgring (Europa), dove Montoya non riesce a fare di meglio della settima piazza in corsa, bel lontano dai livelli di competitività di Alonso e Raikkonen.

In Canada il Mondiale di Formula 1 vede la prima sfida diretta tra le Squadre Renault e McLaren. Il duo di Woking pressa a lungo la formazione dei piloti di Flavio Briatore. Fisichella è costretto all’ennesimo ritiro per problemi tecnici, mentre Alonso centra un muro rovinando irreparabilmente la sospensione posteriore destra della sua vettura. Montoya è al comando e Raikkonen lo segue. L’incidente di Button porta l’ingresso in pista della Safety-Car. Il pilota colombiano viene in seguito squalificato dopo la sosta ai box per aver attraversato la corsia della pit-lane in regime di semafori rossi. Errore della Squadra o errore del pilota? La delusione è enorme. L’episodio spiana la vittoria a Raikkonen davanti alle due Ferrari di Schumacher e Barrichello. In Francia il Team McLaren porta in pista un nuovo pacchetto di sospensioni progettato appositamente per le caratteristiche di guida nel pilota latino. Montoya non delude le attese della vigilia: a metà gara si trova in terza posizione dietro ad Alonso e Raikkonen, ma l’Asso colombiano è costretto al ritiro per problemi idraulici sulla sua vettura.

A Silverstone avviene il riscatto completo di Montoya: al via, il colombiano scatta in maniera perfetta tallonando Alonso e infilando il pilota spagnolo all’ingresso della seconda curva, con un sorpasso da manuale. La lotta tra Renault e McLaren dura tutta la gara e si gioca in parte durante i pit-stop. Juan-Pablo Montoya vince il Gran Premio di Gran Bretagna e si aggiudica la prima vittoria Stagionale (la prima con la Casa di Woking) davanti ad Alonso e Raikkonen, penalizzato in Prova dalla rottura del 10 cilindri Mercedes-Benz e costretto ad una gara in rimonta. In Germania, Montoya rovina il suo giro di Qualifica con un grave errore all’ultima curva: la vettura scivola sullo sporco, parte in testacoda e finisce la sua corsa contro le barriere di protezione. Costretto a partire dall’ultima posizione, Juan-Pablo effettua una grande rimonta e, grazie ad un’ottima tattica di gara, riesce a conquistare il secondo posto sul podio dietro al Leader del Campionato del Mondo Fernando Alonso, che vanta un grande vantaggio in Classifica Piloti su Kimi Raikkonen.

In Ungheria, Montoya è protagonista di una grande gara: la tattica ai box, unita alla supremazia tecnica della sua McLaren, gli permette di passare in testa a metà corsa. Poco dopo, arriva la grande delusione: il colombiano è costretto al ritiro per problemi tecnici sulla sua vettura. “IceMan” Kimi ottiene un grande successo in Turchia, sul nuovo e moderno impianto di Istanbul, davanti ad Alonso e Montoya, che ha rovinato una gara perfetta con il tamponamento del doppiato Tiago Monteiro (Jordan-Toyota EJ15) a due giri al termine della corsa regalando due punti al pilota spagnolo. La situazione tecnica è nettamente favorevole al Team McLaren, che spadroneggia in pista nonostante alcuni problemi di affidabilità. A Monza Montoya è veloce su un tracciato a lui congeniale che lo ha visto conquistare il suo primo successo in Formula 1 nel 2001. Nel Gran Premio d’Italia, il pilota colombiano ottiene la seconda vittoria stagionale nonostante alcuni problemi di usura dei pneumatici Michelin nelle ultime fasi di gara, davanti al duo Renault Alonso-Fisichella.

A Spa-Francorchamps, in Belgio, il Team McLaren schiera le due monoposto di Montoya e Raikkonen in prima fila e domina la gara a posizioni invertite, rea di una supremazia tecnica devastante rispetto agli avversari. Ma Montoya, secondo alle spalle di Kimi, rovina tutto il week-end di gara tamponando il doppiato Antonio Pizzonia (Williams-BMW FW27) e danneggiando in maniera irreparabile la vettura. Le polemiche sull’episodio non cesseranno per settimane. Vince Raikkonen davanti ad Alonso, che ormai ha praticamente posto una pesante ipoteca sul Titolo Mondiale Piloti. In Brasile, terzultima prova del Mondiale di Formula 1 2005, la McLaren domina la gara centrando la prima doppietta stagionale con Montoya (vincitore in Sud America) davanti a Raikkonen.

In Giappone, con il Titolo Mondiale Costruttori ancora in palio tra Renault e McLaren (quest’ultima in vantaggio di 2 punti sulla rivale), la Sessione di Qualifica è condizionata dalla pioggia. Le carte sono improvvisamente mescolate e i big sono costretti a partire nelle retrovie. Montoya si fa prendere dalla foga di recuperare posizioni e nel corso del primo giro, nel tentativo di superare Villeneuve, finisce sullo sporco andando a sbattere all’ultima curva del circuito, distruggendo la sua vettura. La trasferta asiatica si conclude in Cina domenica 16 ottobre 2005. La Renault interrompe la supremazia McLaren aggiudicandosi l’ultima gara della Stagione con la vittoria di Alonso che coincide con la conquista del Titolo Mondiale Costruttori, mentre Montoya centra in pieno una griglia per lo smaltimento dell’acqua in caso di pioggia che si è staccata da un cordolo danneggiato. L’episodio costringe il colombiano a due soste ai box (con la sostituzione di una gomma), ma poco dopo è costretto al ritiro per problemi ad una sospensione danneggiata nell’urto. Al termine della Stagione 2005, Juan-Pablo Montoya si classifica al quarto posto in Classifica Piloti con 60 punti conquistati in totale, dietro ad Alonso, Raikkonen e Schumacher.

Nella Stagione 2006 Juan-Pablo Montoya si appresta a disputare la seconda e (lo sapremo poi) ultima Stagione presso il Team McLaren-Mercedes. A gennaio il circus della Formula 1 è già sconvolto dalla clamorosa notizia del prossimo passaggio del Campione del Mondo in carica Fernando Alonso al Team Vodafone McLaren-Mercedes nella Stagione 2007. Raikkonen e Montoya dovranno così far spazio alla giovane promessa spagnola della Formula 1, uno dei due dovrà lasciare la Squadra a fine Stagione. La notizia non piace a nessuno dei due. Il Team McLaren schiera il nuovo modello McLaren-Mercedes Mp4/21, dotato del primo motore V8 della nuova generazione e caratterizzata dalla nuova livrea rosso-metallo. La vettura è l’ultimo concetto evolutivo progettato dal Direttore Tecnico Adrian Newey, che a marzo lascia la Squadra verso destinazione Red Bull Racing. I Test invernali mostrano una Squadra in profondo rinnovamento tecnico, la vettura è un grosso punto interrogativo e il motore non offre ancora garanzie.

Le prime corse della Stagione sono segnate dal continuo duello Raikkonen-Montoya per ottenere la supremazia in Squadra. Montoya ottiene un quinto posto (Bahrain) e un quarto posto (Malesia) nelle prime due gare della Stagione, senza entusiasmare la Squadra. La situazione sembra migliorare nel Gran Premio d’Australia, terzo appuntamento della Stagione. A Melbourne, scattato dalla quinta posizione in griglia di partenza nonostante un testacoda nel giro di formazione, Juan-Pablo Montoya lotta a lungo con Alonso e Raikkonen ma la sua corsa termina al 46° giro dopo una sbandata e un’uscita di pista sempre nell’ultima curva del circuito cittadino di Melbourne. A Imola, dopo una Qualifica sottotono, il pilota colombiano compie una gara incolore piazzandosi nonostante tutto al terzo posto finale. Ormai è chiaro che il Team McLaren è indietro nelle prestazioni rispetto alla diretta concorrenza Renault e Ferrari. Intanto si susseguono voci di mercato che vogliono Montoya fuori dalla Squadra dopo una furibonda lite con i meccanici nel corso di alcuni Test in Spagna.

Al Nürburgring, Montoya è protagonista di un week-end incolore e viene messo fuori gioco per un problema al motore nelle fasi finali di gara quando navigava in nona posizione. La situazione sembra peggiorare in Spagna, dove il pilota colombiano lotta senza voglia e convinzione contro una monoposto difficile e complessa. La corsa termina ancora una volta anticipatamente per un testacoda alla seconda curva nel corso del 17° giro.

Nel Gran Premio di Monaco, la McLaren torna in forma con grandi prestazioni. Montoya insegue Alonso e Raikkonen per tutta la durata della gara, ma preferisce raccogliere un importante secondo posto che migliora parzialmente i suoi rapporti turbolenti con il Team McLaren. A Silverstone, Montoya si piazza in ottava posizione in griglia di partenza. Compie nuovamente una gara incolore, lottando con il pilota brasiliano Rubens Barrichello (Honda RA106) per la conquista del sesto posto finale. In Canada la situazione precipita inesorabilmente: il pilota colombiano prende il coltello ma stacca il cervello. Dopo aver insegnato a Nico Rosberg (Williams-Cosworth FW28) come si affrontano i cordoli, spingendolo contro nel corso del primo giro, rompe il musetto della vettura, lo sostituisce, riparte come una furia dai box ma finisce per andare a sbattere contro i muretti di Montréal, ponendo fine alla sua gara.

Nel Gran Premio degli Stati Uniti a Indianapolis, un incidente al via mette fuori gioco la coppia McLaren più altre cinque monoposto. Il contatto tra Raikkonen e Montoya è innescato dal pilota colombiano. È la goccia che fa traboccare il vaso. Pochi giorni dopo, l’11 luglio 2006 si consuma il divorzio Montoya-McLaren, ormai ai ferri corti dopo una relazione turbolenta e difficile. Al posto del pilota di Bogotà, lasciato libero dagli impegni in Formula 1, la Squadra promuove al ruolo di seconda guida il pilota spagnolo Pedro De La Rosa, collaudatore e terzo uomo McLaren.

Con il ritiro dal Mondo della Formula 1, Juan-Pablo Montoya si accorda per tornare a correre nella Serie NASCAR. Il 9 luglio 2006, il pilota colombiano annuncia i programmi per l’immediato ritorno in America con il Team di Chip Ganassi che gli mette a disposizione una Dodge Texaco/Havoline n°42. Il 6 ottobre 2006, ormai libero dal contratto McLaren, Montoya effettua il suo debutto nel Campionato Automobile Racing Club of America (ARCA) sul tracciato di Talladega Superspeedway. Dopo aver ottenuto la seconda piazza in Qualifica, in gara il pilota colombiano termina al terzo posto finale dopo l’interruzione della corsa al 79° tornata dei 92 giri previsti. Tre settimane più tardi, ottiene un deludente undicesimo posto al Memphis Motorsports Park. Il 19 novembre 2006, Montoya corre la prima gara nella Categoria NASCAR nella Nextel Cup Series. Si piazza al 29° posto in griglia di partenza sulla Texaco Dodge n°30 sul circuito di Homestead-Miami Speedway. Alla partenza, si porta subito nelle prime dieci posizioni, ma la gara termina con un contatto con Ryan Newman e un conseguente incidente nel corso del 251° giro. A lungo si è parlato per un possibile ritorno di Montoya in Formula 1 presso la Scuderia Toro Rosso, ma purtroppo non è stato possibile.

La Stagione 2007 vede il rientro a tempo pieno del pilota colombiano nella Categoria NASCAR. All’inizio dell’annata, Juan-Pablo Montoya partecipa alla 24 Ore di Daytona in coppia con Scott Pruett e Salvador Duran. Nella Daytona 500, il pilota di Bogotà non va oltre il diciannovesimo posto a causa di problemi meccanici sulla vettura. Il 4 marzo 2007, Montoya ottiene la sua prima vittoria nella Serie NASCAR trionfando nell’appuntamento di Città del Messico dopo una spettacolare rimonta dalle ultime posizioni. Il 24 aprile, il pilota colombiano subisce una pesante multa di 10.000 dollari dalla Federazione americana per “guida inappropriata e scorretta” (filmata dalle telecamere) durante le prove sul circuito di Phoenix International Raceway. Il 24 giugno, due mesi dopo la vicenda, Montoya vince l’appuntamento di Sonoma alla guida della Toyota/Save Mart 350, diventando il secondo pilota dopo l’italo-americano Mario Andretti a vincere la 500 Miglia di Indianapolis, le gare di Formula 1 e le corse della Serie NASCAR.

Montoya è un grande appassionato di motoscafi e aerei. Nel 2001 ha pilotato un F-15 “Tornado” negli Stati Uniti. Le sue monoposto storiche preferite di Formula 1 sono i modelli Lotus 49 (1968) e McLaren-Honda Mp4/4 Turbo (1988). Juan-Pablo è un pilota molto amato dalla Stampa con cui è abile soprattutto nelle PR. I suoi cantanti preferiti sono U2, Shaggy, Shakira, Juanes e Carlos Vives e gli artisti colombiani. Juan preferisce i film d’azione e i cartoni animati. Durante il tempo libero, ama giocare con il Computer, con la Play Station, praticare Snow Boarding, Wind Surfing e Golf. Il suoi piatti preferiti sono pasta, tonno, pollo alla griglia e hamburger. In Colombia è così popolare da non potersi muovere senza uno stuolo di guardie del corpo. Juan-Pablo e la moglie Connie si sono impegnati in attività di Volontariato visitando centri per bambini orfani e malati di tumore.

LA CARRIERA IN FORMULA 1

Debutto: Gran Premio d’Australia 2001 (Melbourne) su Williams-BMW FW23

Ultima gara: Gran Premio degli Stati Uniti 2006 (Indianapolis) su McLaren-Mercedes Mp4/21

 
GP disputati  95 Stagioni  6
Pole Position  13 Giri Più Veloci  12
Punti  307    

Piazzamenti a punti

 7   14   7   9   7   2   2   2 

CAMPIONATO DEL MONDO DI F.1

Anno

Team GP PP GPV Vittorie Posizione finale

Punti

 2001 

 Williams-BMW FW23  17  3  3  1

 6° 

 31 

 2002 

 Williams-BMW FW24  17  7  3  

 3° 

 50 

 2003 

 Williams-BMW FW25  16  1  3  2

 3° 

 82 

 2004 

 Williams-BMW FW26  18    2  1

 5° 

 58 

 2005 

 McLaren-Mercedes MP4/20  17  2  1  3

 4° 

 60 

 2006 

 McLaren-Mercedes MP4/21  10      

 8° 

 26 

* Fuori dalla parentesi i punti ritenuti validi ai fini iridati

 

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