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Biografie

di Mattia Albera

Stefan Johansson

Pilota Ufficiale

Nato a Växjö (Svezia) l’8 settembre 1956

Stefan Nils Edwin Johansson, giovane svedese dal carattere allegro ed estroverso, iniziò a gareggiare con il kart in Svezia nella seconda metà degli anni Settanta e all’età di 9 anni si mise subito in luce nelle Categorie Junior. All’età di 20 anni Stefan divenne Campione di Formula Ford 1600 svedese su una Merylin. Il prode e ingegnoso pilota svedese passò al successivo gradino in Inghilterra, dove disputò il Campionato britannico di Formula 3 che puntualmente vinse all’età di 23 anni su una vecchia Brabham. Gli venne offerta l’occasione per disputare il Campionato Formula 3 Vendervell 1979. Prima con la Chevron e poi con la Ralt, Johansson risultò quarto in graduatoria con una vittoria sul tracciato di Silverstone.

Nel 1980 Johansson prese i primi contatti con il Mondo della Formula 1 quando disputò una sessione di Test organizzata dalla Multinazionale del Tabacco Marlboro al volante di una McLaren-Ford M29F a cui partecipano anche il pilota colombiano Roberto Guerrero ed il pilota cileno Eliseo Salazar.

Nello stesso anno, Johansson tentò di qualificarsi con la monoposto Shadow-Ford Cosworth DN11 nei Gran Premi di Argentina e Brasile, senza successo. Nel 1983 Johansson venne nominato pilota collaudatore per il Team inglese Spirit. Portò in pista la vettura di Formula 2 dotata con il nuovo motore (destinato alla Williams) messo a punto dall’azienda giapponese Honda. Stefan Johansson debuttò in Formula 1 al Gran Premio di Gran Bretagna 1983, disputato sul circuito di Silverstone, al volante di una Spirit-Honda 201C ufficiale. La Squadra Spirit debuttò ufficialmente in Inghilterra alla nona gara Stagionale. In Qualifica Johansson si piazzò quattordicesimo; in gara fu costretto al ritiro al terzo passaggio per la rottura del giovane e acerbo motore Honda V6 Turbo. Successivamente disputò le restanti cinque gare della Stagione ottenendo risultati sorprendenti. Al Gran Premio d’Olanda a Zandvoort riuscì a terminare la gara in settima posizione, sfiorando la zona punti.

Nel 1984 Johansson venne ingaggiato dalla Scuderia Tyrrell in sostituzione del pilota inglese Martin Brundle. Il suo ritorno a metà Campionato fu con la monoposto stretta e affilata Tyrrell-Ford 012. La Scuderia del “Boscaiolo” gareggiò l’intero Campionato con benzina irregolare (preparata con palline di piombo per rientrare nei pesi minimi) e venne scoperta e squalificata prima della fine della Stagione. A Brands Hatch rimase coinvolto in un multiplo incidente nel corso del primo giro con Gartner, Alliot e Cheever. Con una monoposto da medio livello, Johansson si distinse più volte nel corso dell’annata per la sue buone prestazioni in gara. Alla vigilia del Gran Premio d’Italia, Ayrton Senna annunciò il suo passaggio nella Stagione successiva alla Scuderia Lotus. La Scuderia Toleman, in risposta a ciò, decise di esonerare Senna per una gara. Johansson sostituì Ayrton Senna (e successivamente Pierluigi Martini) al volante della Toleman-Hart TG184 ufficiale. A Monza Johansson fu protagonista di una splendida gara dove fu premiato con il quarto posto finale. Negli ultimi giri Stefan era saldamente installato al terzo posto, ma una foratura sul finale lo fecero retrocedere di una posizione. All’ultima corsa della Stagione, nel Gran Premio del Portogallo a Estoril, fu protagonista di un lungo duello con il pilota austriaco Niki Lauda (McLaren-TAG Porsche). Enzo Ferrari cominciò a tenerlo d’occhio, giudicandolo “audace, deciso nei sorpassi, veloce nelle curve di profondità”.

L’anno successivo Stefan Johansson si presentò regolarmente al via della Stagione con la rientrante Tyrrell. Alla prima gara in Brasile, sul circuito di Rio De Janeiro, riuscì ad agguantare un sorprendente settimo posto. Ma, poco dopo, un clamoroso evento cambiò la Carriera di Johansson. Dopo la prima gara avvenne il divorzio tra la Scuderia Ferrari e il pilota francese René Arnoux. Stefan Johansson, in virtù delle eccellenti prestazioni in gara nel biennio 1983/84, venne ingaggiato dalla Scuderia Ferrari per sostituire il pilota francese. Johansson fu seconda guida in Ferrari a fianco del compagno e leader in Squadra Michele Alboreto. E Stefan non deluse le aspettative dei vertici di Maranello: nel Gran Premio di San Marino a Imola Johansson prese per un breve tratto il comando della gara. A pochi metri dal termine finisce la benzina, ma Stefan terminerà la gara in sesta posizione. E in Canada e negli Stati Uniti, Stefan si piazzò due volte al secondo posto. A Montreal le Ferrari di Alboreto e Johansson sfrecciarono ai primi due posti, mentre a Detroit il pilota svedese fece meglio del compagno di squadra italiano. La serie positiva di Johansson continuò durante tutta la Stagione, dove conquistò tre quarti posti e due quinti posti. Nella Classifica Finale, Stefan Johannson terminò al settimo posto finale con 26 punti all’attivo.

Nel 1986 la Ferrari portò in pista la monoposto “F1-86”, una delle peggiori vetture mai prodotte dalla Casa di Maranello. La monoposto si rivelò lenta e totalmente inaffidabile. Il giovane pilota svedese, con quattro terzi posti (Belgio, Austria, Italia, Australia) e due quarti posti, si classificò quinto nella Classifica Mondiale Piloti: il suo migliore risultato.

Nel 1987, dopo 31 Gran Premi sulle monoposto del Cavallino Rampante, Stefan Johansson venne sostituito dalla Ferrari con il giovane e grintoso pilota austriaco Gerhard Berger. Johansson venne ingaggiato ufficialmente dalla Squadra inglese McLaren in sostituzione del veterano pilota finlandese Keke Rosberg. Stefan raccolse il prestigioso numero due a fianco del due volte Campione del Mondo in carica Alain Prost. Fu una buona Stagione: al volante della McLaren-TAG Porche Mp4/3 (vedova di John Barnard) ottenne due secondi posti (Belgio, Germania), tre terzi posti e altri piazzamenti a punti. A fine Stagione fu costretto dalla Honda, con molto rammarico in sé, a lasciare la McLaren per far posto al brasiliano Ayrton Senna da Silva proveniente dalla Lotus.

L’anno successivo Johansson venne ingaggiato dalla Scuderia Ligier in coppia con l’ex pilota ferrarista René Arnoux. La monoposto, la nuova Ligier-Judd JS31, era una vettura estremamente rivoluzionaria (montava il serbatoio della benzina tra il motore centrale e il cambio). Il progetto risultò sin dall’inizio un totale fallimento. In alcune occasioni Johansson e Arnoux non riuscirono addirittura a qualificarsi.

Nel 1989 Johansson passò alla neonata Scuderia Onyx del panciuto miliardario belga Jean-Pierre Van Rossem. La monoposto risultò giovane e acerba. Nelle prime gare Johansson non riuscì addirittura a pre-qualificarsi, ma la situazione migliorò nella seconda metà di Campionato. Stefan ottenne un quinto posto nel Gran Premio di Francia a Le Castellet se seppe un po’ di miracolo. All’Estoril, complici i ritiri di Pirro, Senna, Mansell, Boutsen e Patrese, tornò nelle posizioni di vertice conquistando il terzo gradino del podio dietro al vincitore Berger (Ferrari) e Prost (McLaren-Honda). Con questa monoposto tentò di qualificarsi nelle prime due gare della Stagione successiva. Frustato e demotivato, interruppe il contratto dopo la seconda gara dell’annata 1990.

L’anno successivo, Johansson venne ingaggiato dalla Scuderia francese AGS in coppia con il pilota italiano Gabriele Tarquini. Dopo le prime quattro deludenti gare, il pilota svedese fu appiedato dal Team transalpino. Stefan Johansson firmò subito dopo un contratto con la Squadra McLaren nel ruolo di pilota collaudatore. Si trattò, in questo caso, del terzo ritorno di Johansson a Woking dopo il Test nel 1980 e la breve esperienza come pilota ufficiale nella Stagione 1987. Accordo che fu sospeso provvisoriamente poiché, a metà Stagione, Stefan ricevette un’improvvisa chiamata da parte della Scuderia Footwork per tornare in coppia con l’ex compagno di Squadra Michele Alboreto in sostituzione del pilota italiano Alex Caffi, infortunato in seguito ad un grave incidente stradale. La monoposto, la Footwork-Porsche FA12, era una vettura estremamente rivoluzionaria nell’aerodinamica e nel motore. Il progetto risultò sin dall’inizio un totale fallimento, con l’interruzione del contratto di fornitura di motori tra Footwork e Porsche alla ritorno in Europa. La Squadra di Jackie Oliver fu costretta a modificare profondamente la vettura e a ripiegare ai vecchi motori Ford-Cosworth V8 per il resto dell’annata. Stefan Johansson abbandonò la Formula 1 dopo il Gran Premio di Gran Bretagna 1991 a Silverstone, frustato e deluso dalle monoposto non competitive costrette a guidare. Al termine dell’esperienza Footwork, il pilota svedese riprese il ruolo di Test Driver alla McLaren affiancato dal pilota inglese Jonathan Palmer. Johansson portò in pista (sui circuiti di Suzuka e Silverstone) una versione speciale del modello McLaren-Honda Mp4/6 dotato di cambio automatico messo a punto dal Team di Woking in collaborazione con gli ingegneri giapponesi.

Nel 1992 Johansson passò alla Formula Indy, associandosi al Team di Tony Bettenhausen, e prese la via degli Stati Uniti. Dal 1992 al 1997, il pilota svedese partecipò a 73 gare ottenendo una Pole Position a Portland. Nel 1996 restò coinvolto in un brutto incidente a Toronto nel quale perse la vita il giovane pilota Jeff Krosnoff

Nel vecchio continente, il pilota svedese ottenne numerosi successi. Nel 1997 Stefan vinse, con Vetture Sport, la 12 Ore di Sebring (su una Ferrari, una 333 SP privata) e la celebre e prestigiosa 24 Ore di Le Mans al volante di una TWR-Porsche, con l’ex compagno ferrarista Michele Alboreto e Tom Kristensen. Dal 1998 al 2001, il pilota svedese ha corso nell’American Le Mans Series portando in pista numerosi modelli Audi.

In seguito il pilota svedese decise di intraprendere la Carriera di Team Manager. Nel 2003 Johansson diede vita alla Squadra American Spirit Team Johansson per partecipare al Campionato CART con i nuovi piloti Jimmy Vasser e Ryan Hunter-Reay. Questo non gli impedì di essere ancora richiestissimo dalle Squadre di primo piano nel Campionato Gran Turismo nella Stagione 2005. L’anno seguente, Johansson partecipò occasionalmente alla nuova Serie Grand Prix Masters, alla Categoria Grand-Am e al Campionato American Le Mans Series. Nel 2007 il pilota svedese è tornato in pista in coppia con l’australiano David Brabham alla guida della Zytek. Attualmente Stefan Johansson guida monoposto Sport e si dedica al suo hobby principale, la pittura a olio su tela. Johansson organizza mostre ed esposizioni nei piccoli musei.

LA CARRIERA IN FORMULA 1

Debutto: Gran Premio di Gran Bretagna 1983 (Silverstone) su Spirit-Honda 201

Ultima gara: Gran Premio del Canada 1991 (Montréal) su Footwork-Porsche FA12

 
GP disputati  79 Stagioni  8
Pole Position   Giri Più Veloci  
Punti  88    

Piazzamenti a punti

    4   8   5   4   3       

CAMPIONATO DEL MONDO DI F.1

Anno

Team GP PP GPV Vittorie Posizione finale

Punti

 1983 

 Spirit-Honda 201  6      

  

  

 1984 

 Tyrrell-Ford 012        

  

  

  

 Toleman-Hart TG184  6      

 16° 

 3 

 1985 

 Tyrrell-Ford 012        

  

  

  

 Ferrari 156/85  16      

 7° 

 26 

 1986 

 Ferrari F186  16      

 5° 

 23 

 1987 

 McLaren-TAG Porsche MP4/3  16      

 6° 

 30 

 1988 

 Ligier-Judd JS31  10      

  

  

 1989 

 Onyx-Ford ORE1  8      

 11° 

 6 

 1991 

 Footwork-Porsche FA12  1      

  

  

* Fuori dalla parentesi i punti ritenuti validi ai fini iridati

 

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