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Biografie

di Mattia Albera

Mika Hakkinen

Pilota Ufficiale

Campione del Mondo 1998 – 1999

Nato a Helsinki (Finlandia) il 28 settembre 1968

Questa biografia è dedicata al più grande pilota di tutti i tempi, al mio eroe dell’infanzia, ad un uomo che è entrato nella Leggenda…

Mika Pauli Hakkinen nasce a Espoo, quartiere di Helsinki, Capitale della Finlandia, il 28 settembre 1968. Figlio di Harri, un radiotelegrafista del porto, e di Aila, una segretaria di Helsinki, Mika è attratto sin da bambino dai piccoli Kart che girano sulla pista situata vicino alla sua casa. Il padre si improvvisa taxista per procurarsi i soldi per acquistare un Kart, di cui Mika inizia ad appassionarsi. Quando era bambino, Hakkinen viveva a Vantaa, lo stesso quartiere del pilota connazionale Mika Salo, in seguito pilota di Formula 1. Ma questo non fu un motivo sufficiente per essere amici. Le sue doti al volante vengono ampliamente premiate (sei volte Campione finlandese di Kart tra il 1974 e il 1986) e inizia a correre nella categoria Formula Ford 1600 nel 1987.

Nel 1988 Hakkinen è vincitore nella Serie europea Open Lotus e si classifica secondo nella Serie inglese GM-Lotus. Successivamente, l’Asso finlandese passa al Campionato britannico di Formula 3 dove si laurea Campione assoluto nella Stagione 1990. Sempre nello stesso anno, Hakkinen vince una manche del Gran Premio di Macao di Formula 3. Nell’ultima tappa il suo futuro e storico rivale, il pilota tedesco Michael Schumacher, era finito largo all’ingresso di una curva. Hakkinen aveva iniziato il sorpasso quando Schumacher si spostò verso destra. I due piloti si toccarono e Mika perse l’ala anteriore ma non ebbe problemi ad arrivare secondo dietro a Michael. Schumacher disse che era dispiaciuto e che non l’aveva visto negli specchietti. Hakkinen accettò la sua versione. Ma, qualche giorno dopo, Michael rilascia un’intervista su Eurosport subito dopo la gara. Disse che quando aveva visto Mika negli specchietti, cambiò traiettoria per bloccarlo. Non gesto che Mika non dimenticherà mai.

Questi importanti successi gli permisero di passare direttamente in Formula 1 grazie all’appoggio di importanti ditte finlandesi in veste di sponsor. Il Manager Keke Rosberg (Campione del Mondo di Formula 1 1982 su Williams-Ford FW08) riesce a garantirgli un volante in Formula 1 presso il celebre Team Lotus dopo lunghe trattative. Il pilota finlandese disputa il suo primo Test al volante di una monoposto di Formula 1 nel gennaio 1991 al volante di una vecchia Lotus-Judd 101 datata addirittura 1989!

Mika Hakkinen debutta al Gran Premio degli Stati Uniti 1991, disputato sul circuito di Phoenix Park (in Arizona) al volante della Lotus-Judd 102B, una monoposto profondamente modificata dal Direttore Tecnico argentino Enrique Scalabroni sulla base del modello precedente. Dopo un’impressionante Sessione di Qualifica (13° posizione in Griglia di Partenza), in gara Hakkinen viene urtato dal pilota inglese Mark Blundell (Brabham-Yamaha) ed è costretto ad una lunga rimonta tra i muretti e le strade di Phoenix. La sua prima corsa si conclude al 59° giro per un problema al motore Judd V8 della sua monoposto.

Hakkinen dimostra sin dall’inizio un grande talento, surclassando subito il compagno di Squadra, il pilota inglese Julian Bailey, su una monoposto non delle migliori. In Brasile, seconda tappa della Stagione 1991, il pilota finlandese riesce a classificarsi al nono posto finale e tenendo brillantemente testa al pilota brasiliano Ayrton Senna (McLaren-Honda Mp4/6), in crisi tecnica con il cambio semi-automatico, nel corso degli ultimi giri di corsa. Alla terza gara della Carriera, nel Gran Premio di San Marino a Imola, Hakkinen dimostra una classe naturale al volante in condizioni alternate di asciutto e pioggia. Complici i ritiri di Prost, Mansell, Piquet, Alesi e Moreno, il pilota finlandese risale fino al quinto posto davanti al compagno di Squadra Bailey. E pensare che Mika era partito venticinquesimo e penultimo! Grazie al risultato di Imola, Hakkinen si guadagna i favori e le attenzioni degli addetti ai lavori. La Stagione agonistica 1991 si rivela estremamente dura e difficile, ma si tratta del primo anno di apprendistato del pilota finlandese in Formula 1. Hakkinen manca la Qualificazione nel Gran Premio di Francia a Magny Cours per problemi al motore sulla sua vettura, mentre nel corso dell’annata subentrano due nuovi piloti accanto al pilota finlandese accompagnati da una cospicua valigia ricca di sponsor: l’inglese Johnny Herbert e il tedesco Michael Bartles.

Nel 1992 la coppia Hakkinen-Herbert viene riconfermata dai vertici Lotus. La Squadra inglese mette in campo una nuova monoposto a partire dal Gran Premio di San Marino, l’innovativa Lotus-Ford Cosworth 107 dotata di un interessante sistema di sospensioni semi-attive. Il pilota finlandese conquista un buon sesto posto nel Gran Premio del Messico (Mexico City), seconda prova della Stagione. Dopo aver mancato la Qualificazione a Imola, la monoposto compie seri progressi e permette alla coppia Lotus di puntare regolarmente alla zona punti. Hakkinen conquista due quarti posti (Francia e Ungheria), un quinto posto (Portogallo) e due sesti posti (Gran Bretagna e Belgio). Sul circuito di Budapest, il pilota finlandese è protagonista di un bel duello con il nuovo Campione del Mondo Nigel Mansell (Williams-Renault FW14B), scatenato nella sua rimonta sulle McLaren. Al termine della Stagione, Hakkinen si classifica all’ottavo posto in Classifica Generale con 11 punti all’attivo.

Il Team Lotus, orfano del tre Campione del Mondo di Formula 1 Nelson Piquet e dei motori Honda, era ormai lontano dai gloriosi tempi d’oro e il Manager Keke Rosberg lo induce coraggiosamente a firmare per la McLaren in qualità di pilota collaudatore. I primo incontro con Ron Dennis, Presidente del Team McLaren, avviene sulle montagne svizzere nel corso di una gara di sci. Il contratto tra Hakkinen e la Squadra di Woking verrà firmato alcune settimane dopo. Durante la Stagione 1993, Hakkinen porta in pista il modello McLaren-Ford Mp4/8 affidato ai piloti Titolari, il brasiliano Ayrton Senna (tre volte Campione del Mondo di Formula 1 1988-1990/91) e l’americano Michael Andretti (figlio di Mario, Campione del Mondo di Formula 1 1978).

Nel 1993, in contemporanea ai suoi impegni in Formula 1 presso il Team McLaren, Hakkinen era l’allora pilota di riserva della Squadra Porsche 911 Supercup e non era mai salito sulla vettura prima della gara di Montecarlo. Invitato a correre, Hakkinen conquistò la Pole Position e poi fece piazza pulita di piloti esperti del calibro di Walter Röhl, vincendo nella sua prima gara in questa Categoria. Più tardi, nello stesso anno, dimostrò che la sua performance non era stata un fuoco di paglia quando corse sul circuito dell’Hungaroring. Mika conquistò di nuovo la Pole Position e fece sua la seconda vittoria su due partecipazioni.

Settembre 1993. Il Circus della Formula 1 sbarca all’Autodromo di Estoril, in Portogallo, che si affaccia direttamente sulle scogliere rocciose dell’Oceano Atlantico. Nel week-end portoghese si decide l’assegnazione ufficiale del Campionato del Mondo Piloti 1993. A conquistare la Pole Position è il compagno di Squadra, il britannico Damon Hill; Il figlio di Graham polverizza di quasi due secondi il Record sul giro che restava da due anni. Prost si avvia in griglia di partenza dalla seconda posizione. La seconda fila dello schieramento di partenza è monopolizzata dalle due Marlboro McLaren-Ford del finlandese Mika Hakkinen e del brasiliano Ayrton Senna. Il giovane Mika compie il proprio debutto ufficiale in gara presso il Team McLaren in sostituzione del pilota titolare americano Michael Andretti. Vincitore del Campionato di Formula Indy 1991 e superstar della categoria americana, il figlio del celebre pilota italo-americano Mario Andretti (Campione del Mondo di Formula 1 1978) annuncia dell’immediato abbandono della Formula 1 per tornare in America. Il Team Boss McLaren Ron Dennis offre così una considerevole chance al proprio pilota collaudatore di dimostrare le proprie potenzialità tecniche e velocistiche in gara. Mika Hakkinen, giovane pilota di talento rimasto fermo un anno pur di guidare alla McLaren (un investimento che darà i suoi frutti), si presenta al via della corsa con un biglietto da visita interessante: è più veloce del compagno di Squadra in Qualifica, a soli 0,8 secondi dalle Williams-Renault dopo una sensazionale prestazione nelle Qualifiche. Il quarto posto, dunque, è preso dal tre volte Campione del Mondo Ayrton Senna.

Anni dopo, in un’intervista esclusiva, il due volta Campione del Mondo Mika Hakkinen ha rivelato alcuni particolari inediti in merito alla vicenda: “Ho imparato molto da Ayrton”, dichiara Mika ai registratori del mensile britannico “F1-Racing”. “Nel 1993 ero pilota collaudatore al Team McLaren-Ford. I piloti erano il brasiliano Ayrton Senna e l’americano Michael Andretti e io osservavo sempre Ayrton da vicino. Cercavo di capire cosa faceva. Lo osservavo per tutto il tempo. Il suo impegno verso le corse era totale ed è stato questo a darmi la capacità di fare quello che ho fatto”. “Ma non era facile lavorare con lui. Ho corso con lui e contro di lui tre volte, dall’Estoril in poi è stato molto difficile, estremamente difficile. Ho imparato molte cose buone e molte cose cattive. Quell’anno era molto bravo, molto professionale, molto veloce. Aveva imparato dai suoi errori. Sapeva cosa fare. Era un vero pilota professionista. Se lotti contro un uomo come Ayrton Senna, non si scherza. È un affare serio. La gente di quel livello è maledettamente brava e questo significa una sola cosa: che devi migliorarti di continuo. Così lavorare con lui, o osservarlo, mi fece capire le corse, la Formula 1 – e cosa volesse dire correre in McLaren”.

“Quella Sessione di Qualifiche all’Estoril coincise con la prima volta in cui ebbi l’opportunità di ‘correre’ per il Team McLaren e non solo di ‘provare’. Il fatto di avere Ayrton come compagno di Squadra rese tutto ancora più incredibile. Un’esperienza davvero fantastica. E in Qualifica fui più veloce di Senna. I tempi erano molto vicini, ma io l’avevo battuto. Una sensazione grandiosa. Non me ne vantavo, ero semplicemente riuscito a fare il mio lavoro. Guidare il più veloce possibile era il mio compito. Dopo tra di noi ci fu una discussione. Non era molto felice, anzi, era sconvolto. Non riusciva a capirlo, perché le monoposto erano esattamente uguali. Non voglio entrare nei dettagli di quelli che gli risposi. Posso solo dirvi che le mie parole non gli fecero piacere. Ma fu grandioso, fantastico. Quel giorno fui fortunato. Ma riuscì a dirmi “Ben fatto!” Abbiamo scherzato su quella faccenda, ma qualche tempo dopo…” Jo Ramirez, Team coordinator McLaren, ricorda così gli avvenimenti di quel lontano sabato pomeriggio a Estoril 1993: “Senna era letteralmente sconvolto, non riusciva a crederci. Hakkinen era felice, rideva da solo senza capire il perché. ‘Quante gare hai vinto? Quanti Campionati hai conquistato, tu?’ disse Ayrton al giovane compagno di Squadra. Mika non rispose, anzi, la sua felicità aumentò nuovamente, era al settimo cielo.

La posizione di vantaggio così duramente conquistata viene persa da Hill quando non riesce a portarsi davanti durante il giro di riscaldamento ed è costretto a partire in coda alla serie. L’attacco sulla prima curva si è rivelato cosa audace. Al via Hakkinen e Senna sorprendono il tre volte Campione del Mondo ma il finlandese e il brasiliano non si accorgono che come un fulmine sta arrivando al loro fianco Alesi che prende le redini delle operazioni fin dalla prima curva. Alesi dà spettacolo: per venti giri comanda un gruppo compatto formato da Senna, Hakkinen, Prost e Schumacher. Ma il sogno del francese di Avignone dura poco: il pilota ferrarista, infatti, si ferma al 20° giro per cambiare le gomme, pochi istanti prima di Hakkinen, in quel momento secondo per il ritiro di Senna, fermo con il motore fumante. Al 21° passaggio è la volta di Schumacher ad effettuare il proprio pit-stop. Così Prost si trova solitario al comando davanti a Hill, autore di una straordinaria rimonta, a Schumacher, Alesi e Hakkinen, impegnati in un duello spettacolare. Al 33° giro Hakkinen esce violentemente di pista e va a sbattere contro il guardrail che protegge l’inizio dei box. La sua prima gara al volante della McLaren è terminata.

Nel 1989 e nel 1990 il Gran Premio del Giappone era stato teatro di controverse vicende tra il francese Alain Prost e il brasiliano Ayrton Senna per la conquista del Titolo Mondiale Piloti. I due eventi hanno lasciato brutti ricordi nella Storia della gara. Dopo le prove finali del 1993, la prima fila al via era identica a quella delle annate precedenti. Prost si aggiudica la Pole Position, sottrattaendola al suo grande rivale Senna dopo una seconda Sessione di Qualifiche combattuta, nella quale i primi cinque erano separati da meno di mezzo secondo. Mika Hakkinen ha sforato la Pole Position, e si è nuovamente piazzato al terzo posto a fianco di Michael Schumacher in seconda fila, a +0.172 decimi dal Poleman Prost e a soli +0.042 centesimi dal compagno di Squadra Senna.

Il folto pubblico vede Ayrton Senna portarsi in testa alla prima curva, davanti al Campione del Mondo Alain Prost, a Mika Hakkinen, Gerhard Berger, Eddie Irvine (al debutto in Formula 1 al volante della Jordan-Hart 193), Michael Schumacher, Damon Hill, Derek Warwick, Riccardo Patrese, JJ Lehto e tutto il gruppo nel quale si trova Jean Alesi, protagonista di Prove sfortunate. Il finale di gara vede Senna vincere davanti a Prost, Hakkinen, Hill, Barrichello e Irvine che ha ragione di Warwick tamponando la Footwork alla chicane al 51° passaggio. Ayrton Senna conquista per il Team McLaren la vittoria numero 103 in Gran Premio, eguagliando il primato assoluto detenuto dalla Scuderia Ferrari, mentre Mika Hakkinen conquista il primo piazzamento a podio della sua lunga Carriera sportiva in Formula 1. Un risultato eccezionale se paragonato alle insidie offerte dal complesso e tecnico tracciato di Suzuka e alle avverse condizioni climatiche, in condizioni estreme di asciutto-pioggia.

Il Gran Premio di Australia, oltre a segnare la fine di una lunga Stagione di gare, rappresenta uno dei più importanti appuntamenti nel Calendario della Formula 1. Nel 1993, Adelaide ha visto la fine di un’Era perché due tra i piloti più grandi hanno corso insieme per l’ultima volta. Il loro stato d’animo è sembrato decisamente contrastante: Alain Prost si è dimostrato riflessivo, mentre Ayrton Senna, che in passato aveva rifiutato qualsiasi tentativo di riconciliazione con il francese, è parso impaziente di vincere.

Durante le Prove Libere del venerdì, Hakkinen è protagonista di uno spettacolare volo in aria alla curva Malthouse Corner, una piega a destra da affrontare in quinta marcia, velocissima, da far paura. La sede originale stradale è resa più stretta dai cordoli, si deve prestare attenzione dove si mettono le ruote. Se una monoposto ne prende uno risucchia letteralmente la vettura facendola volare. I muri sono lontani dalla sede stradale, ma Mika è fortunato a non toccare nulla…

In gara, Senna scatta al comando prendendo subito il largo davanti a Prost, Hill, Schumacher e Berger che precede Brundle, Hakkinen e Alesi. Al secondo giro Hakkinen supera Brundle che, quattro tornate dopo, verrà infilato anche da Alesi. Al comando della corsa è sempre Senna che mantiene un vantaggio di due secondi su Prost, dietro il quale si trovano Hill e Schumacher, impegnati in un bel duello in pista. Chi intanto si sta dando da fare per recuperare è Hakkinen che al 13° passaggio supera Berger ponendosi al quinto posto. Al 23° giro Hill cambia le gomme. Come al solito al Team Williams sono lenti e Hakkinen, con grinta, lo supera. Il giro dopo è la volta di Senna e Patrese a cambiare le gomme. Così Prost si trova momentaneamente al comando davanti al brasiliano, a Hill, che al 26° giro ha passato Hakkinen, in difficoltà con l’impianto frenante per il pit-stop nella stessa tornata, un giro prima di Hakkinen che comunque rientrerà subito ai box per ritirarsi a causa di un caliper della ruota posteriore destra avariato (problemi ai freni). L’ultimo del gruppo di testa a fermarsi è Prost che paga la lentezza della Squadra dei meccanici nell’operazione, permettendo a Senna di ritornare in testa alla corsa.

Il brasiliano imprime alla gara un ritmo infernale. Giro dopo giro rosicchia secondi su Alain Prost che deve vedersela anche con Damon Hill, all’attacco perché c’è in ballo il secondo posto nella Classifica Iridata piloti. Alla fine Senna trionfa davanti a Prost, Hill, alle due Ferrari F93A di Alesi e Berger e alla Ligier-Renault JS39 del regolare Brundle. Grazie al successo di Senna, il Team McLaren ha confermato di essere la Squadra che ha collezionato i maggiori successi nella Storia della Formula 1 grazie a 104 vittorie. Non si poteva immaginare un migliore epilogo per la collaborazione durata sei anni tra il pilota e la McLaren.

La commozione raggiunge il suo apice sul podio. I due rivali si stringono la mano e si abbracciano: tra i due è finalmente pace: è finita un epoca dominata dall’odio. È un momento di intensità folle. Sotto quel podio regale, molti non riescono a trattenere le lacrime. Ayrton Senna da Silva conquista la 41° e, lo scopriremo poi, ultima vittoria della sua straordinaria Carriera sportiva. Con il Gran Premio d’Australia 1993 si chiude un’Era dominata dall’odio e dalla rivalità tra Senna e Prost, i quali hanno scritto pagine importanti e indimenticabili di questo Sport.

Con il passaggio di Ayrton Senna alla Squadra Williams-Renault nella Stagione 1994, Hakkinen diventa prima guida presso il Team McLaren, che nel frattempo ha firmato un accordo di fornitura dei motori Peugeot nel ottobre 1993. Per affiancare un pilota giovane ma ancora poco esperto come Hakkinen, Ron Dennis mira al colpaccio puntando sull’esperto pilota francese Alain Prost, che ha appena annunciato il ritiro definito dal Mondo delle corse sportive. Ma, inaspettatamente, l’Asso transalpino rifiuta il posto di prima guida in Squadra senza tornare sui suoi passi dopo aver disputato una breve Sessione di Test a Estoril (Portogallo). Sfumate le candidature di Prost, Warwick e Herbert, Ron Dennis ingaggia l’esperto pilota britannico Martin Brundle dopo una disputa con i responsabili della Peugeot che preferivano il pilota francese Philippe Alliot.

La Stagione 1994, iniziata con grandi speranze, è caratterizzata dalla scarsa affidabilità del propulsore francese. In Brasile, prima tappa del Mondiale, Hakkinen è sesto quando un cedimento al motore Peugeot V10 versione A4 lo costringe all’abbandono. Due settimane dopo, sul circuito di Aida in Giappone, il pilota finlandese scatta bene dalla quarta posizione ma arriva troppo lungo alla prima curva, tamponando Ayrton Senna (Williams-Renault) e spedendo il paulista nella sabbia. Hakkinen prosegue miracolosamente in seconda posizione senza particolari danni alla vettura, seguendo il leader della corsa Schumacher. Poche tornate dopo, nella fretta della rimonta Hill finisce in testacoda nel tentativo di superare Hakkinen. Ma l’asso di Helsinki è costretto nuovamente al ritiro per un problema alla trasmissione, che aveva evidenziato problemi di funzionamento da alcuni giri. Nel tragico Gran Premio di San Marino 1994 a Imola, Mika scatta dall’ottavo posto in Griglia di Partenza. La gara viene interrotta dopo il 7° giro nel quale perde la vita il Leggendario tricampeao brasiliano Ayrton Senna da Silva. Alla seconda ripartenza, Hakkinen scatta bene e complice il ritiro di Gerhard Berger (Ferrari) riesce a prendere il comando della corsa per un giro, conquistando il terzo posto sul gradino più basso del podio, senza però la voglia di festeggiare…

Erano giorni duri e difficili per il Team di Woking. Ayrton Senna se ne era andato alla Williams poi era scomparso, e tutta la Squadra McLaren era distrutta dal dolore. Mika decide di fare qualcosa per onorare la grande figura di Senna e risollevare il morale alla Squadra. Il pilota finlandese è protagonista di uno spettacolare giro di Qualificazione nel Gran Premio di Monaco 1994. Sul circuito cittadino di Montecarlo, tra muretti e marciapiedi, Mika compie un giro perfetto dimostrando tenacia e classe, saltando sui cordoli con un’aggressività quasi nascosta e appoggiandosi persino alle barriere alla staccata della curva Mirabeau. Questa formidabile prestazione lo proietta in seconda posizione con un tempo di 1’19”488 dietro al pilota tedesco Michael Schumacher (Benetton-Ford B194), alla sua prima Pole Position in Carriera. Purtroppo, la corsa di Mika dura solo lo spazio di pochi metri: il pilota finlandese viene urtato da Damon Hill (Williams-Renault FW16) e va a sbattere contro le barriere della Sante Devote. Gara finita. L’incidente mette fuori gioco anche la vettura di Hill che con un braccetto della sospensione anteriore destra piegato non può proseguire.

Dopo Montecarlo, Mika incorre in due ritiri consecutivi in Spagna e in Canada per la rottura del motore Peugeot V10 della sua vettura. A Barcellona Hakkinen scatta bene dalla terza posizione in Griglia di Partenza, ma rinuncia a lottare con Hill alla prima curva memore dell’incidente di Montecarlo. Il pilota finlandese tiene bene la terza posizione grazie ad una superba tattica di tre soste ai box. La gara finisce nel corso del 48° giro per l’esplosione del fragile motore Peugeot. Hakkinen riesce a tornare sul podio solamente nel Gran Premio di Gran Bretagna a Silvestone dopo la celebre squalifica di Schumacher (causa bandiera nera ignorata). Durante il week-end di gara accadde un fatto noto solo a pochi: il pilota finlandese aveva cercato di superare una fila di macchine incolonnate sulla strada che conduceva al circuito. Ma gli andò male: venne fermato e portato al comando di polizia e finì addirittura dietro alle sbarre. La questione venne in seguito chiarita con la Polizia inglese, ma Hakkinen perse il warm-up del Gran Premio d’Inghilterra.

La frustrazione per i fragili motori Peugeot rendono protagonista Hakkinen di manovre molto rischiose e spericolate alla partenza delle gare. La situazione raggiunge il culmine con il grave incidente al via del Gran Premio di Germania a Hockenheim. Dopo lo start, Mika viene urtato dal pilota scozzese David Coulthard (Williams-Renault FW16). La vettura, impazzita, attraversa la pista e taglia la strada ad alcuni avversari. La monoposto, infine, va a sbattere contro le barriere distruggendosi a metà. Hakkinen viene severamente sanzionato dalla FIA ed è costretto a saltare il successivo Gran Premio d’Ungheria a Budapest con la squalifica di una gara, una pena (secondo molti esperti) troppo severa. Dopo essere stato sostituito per una corsa dal pilota francese Philippe Alliot, Hakkinen torna in pista più concentrato e determinato che mai. Il pilota finlandese infila quattro podi consecutivi (Belgio, Italia, Portogallo, Europa), dove si piazza sempre al terzo posto finale. In Belgio, sul circuito di Spa-Francorchamps, il terzo posto viene trasformato in secondo posto finale dietro a Hill dopo la squalifica del vincitore Schumacher per un’irregolarità al fondo piatto della sua vettura: si tratta del miglior risultato in gara dell’anno. Proprio queste straordinarie prestazioni consentono a Mika di conquistare un ottimo quarto posto in Classifica Generale con 26 punti all’attivo alle spalle di Schumacher, Hill e Berger.

Nella Stagione di Formula 1 1995 il Team McLaren si lega definitivamente con la Casa tedesca Mercedes-Benz per la fornitura dei motori prodotti dalla Ilmor. Forti pressioni da parte della Multinazionale del tabacco Marlboro inducono Ron Dennis ad ingaggiare un nemico storico della Casa di Woking: il “Leone d’Inghilterra” Nigel Mansell. Il pilota inglese viene affiancato ad Hakkinen con il compito principale di sviluppare in gara la nuova monoposto siglata McLaren-Mercedes Mp4/10 dotata con il nuovo motore Mercedes-Benz V10. La prima vettura fornita con i fragili propulsori V10 della Casa tedesca è una monoposto rivoluzionaria in tutti i settori. Ma il progetto si dimostra sin dall’inizio catastrofico, tant’è che per ovviare ai problemi di telaio ne verranno costruiti addirittura quattro nell’arco di due mesi. Alla vigilia del Gran Premio di Monaco, Mansell interrompe il suo contratto con la McLaren perché non riesce nemmeno a guidare una monoposto che gli sta stretta di spalle e di fianchi. La Squadra McLaren rimane senza un valido supporto per sviluppare la monoposto, e la Stagione 1995 si trasforma presto in un anno di transizione. Hakkinen fa quello che può con una monoposto simile ad un astronave, conquistando un quarto posto in Brasile e un quinto posto a San Marino. Dopo la gara di Imola, segue un lunghissimo periodo di digiuno dalla zona punti che si interrompe nel Gran Premio d’Italia 1995. A Monza, complici i ritiri di Coulthard, Schumacher, Hill, Berger e Alesi, Mika Hakkinen giunge in seconda posizione al traguardo alle spalle del vincitore, ed ex compagno di Squadra ai tempi della Lotus, il pilota inglese Johnny Herbert (Benetton-Renault B195). Dopo aver saltato il Gran Premio del Pacifico ad Aida a causa di un’urgente operazione di appendicite, Mika torna al volante nella gara successiva in Giappone, dove dimostra grandi progressi da parte della sua monoposto. Il pilota finlandese, dopo aver conquistato una splendida terza posizione in Grigia di Partenza, termina la corsa al secondo posto inserito tra la coppia Benetton Schumacher-Herbert.

La Stagione 1995 si conclude con il grave incidente sul circuito cittadino di Adelaide durante le Prove Libere del Venerdì mattina. La monoposto incappa in una foratura mentre affronta la curva più veloce della pista. Hakkinen perde il controllo a velocità altissima, si gira su se stessa compiendo una giravolta di 360° e quando ritorna un traiettoria va a sbattere violentemente contro le barriere di gomma che delimitano la pista di Adelaide. Le immagini successive che vengono trasmesse in televisione sono paurose: il pilota finlandese ha sbattuto violentemente contro il volante della monoposto, è svenuto, perde sangue dal naso e dalla bocca e sembra non riprendersi dal forte impatto. Mika è stato davvero fortunato ad aver avuto un incidente nella curva dove c’era più assistenza medica possibile. Ogni anno Hakkinen ringrazia personalmente i medici invitandosi ad assistere il Gran Premio d’Australia ai box McLaren. Poco dopo l’incidente, Mika viene urgentemente trasportato in ospedale dove resta in coma per alcuni giorni, con la vita appesa ad un filo.

Hakkinen trascorre in seguito l’inverno 1995/96 a riabilitare i muscoli e il proprio fisico lontano dalle piste su ordine di Ron Dennis. Il pilota finlandese invia un messaggio di augurio di Buon Natale tranquillizzando giornalisti, mass-media e fans. Quando torna la volante della sua McLaren in un Test nel marzo 1996 sul circuito di Le Castellet, Mika si scoprirà diverso, cambiato, molto più preciso e attento al volante. Ma il pilota chiacchierone, sorridente e solare di un tempo cambierà presto in un uomo silenzioso, serio e professionale. L’incidente di Adelaide 1995 ha tracciato un solco incancellabile nella vita di Mika.

Nel 1996 Mika Hakkinen viene affiancato da un nuovo compagno di Squadra, il pilota scozzese David Coulthard subentrato al connazionale Mark Blundell al termine dell’annata 1995. La Stagione 1996 inizia proprio in Australia, ma sul nuovo circuito cittadino di Melbourne. Hakkinen compie una buona corsa nonostante le condizioni fisiche non ancora al meglio, surclassando Coulthard e conquistando un buon quinto posto. Durante la Stagione 1996, Hakkinen entra regolarmente in zona punti e sale quattro volte sul terzo gradino del podio in Gran Bretagna, Belgio, Italia e Giappone. Al termine dell’annata, il pilota finlandese si piazza al sesto posto in Classifica Finale con 31 punti all’attivo dietro a Hill, Villeneuve, Schumacher e Alesi.

L’anno successivo, la Squadra McLaren abbandona la livrea bianco-rosso Marlboro per inaugurare una nuova partnership con la Multinazionale del Tabacco West. Le monoposto di Mika e David si colorano d’argento e iniziano ad arrivare grandi prestazioni. Al volante della nuova McLaren-Mercedes Mp4/12, David Coulthard vince il primo Gran Premio della Stagione 1997 in Australia davanti a Schumacher e Hakkinen. Nelle prime quattro corse, Hakkinen si piazza regolarmente a punti in Australia, Brasile, Argentina e San Marino. A Montecarlo, durante le Prove Libere del Venerdì, il pilota finlandese è protagonista di un brutto incidente con i piloti Villeneuve e Alesi al tornantino del Loews per fortuna senza gravi conseguenze. Una gomma colpisce a bassa velocità il casco di Mika; un incidente davvero spaventoso. Dopo un lungo periodo di digiuno segnato dalla scarsa affidabilità dei propulsori Mercedes-Benz V10, Mika ritorna sul podio conquistando un buon terzo posto nel Gran Premio di Germania 1997 a Hockenheim. Con l’arrivo del brillante Direttore Tecnico inglese Adrian Newey, le prestazioni di Mika al volante diventano un punto di riferimento per gli avversari grazie ad una vettura finalmente competitiva. Hakkinen ottiene la sua prima Pole Position in Carriera nel Gran Premio del Lussemburgo sul circuito del Nürburgring. Al via, le McLaren-Mercedes scattano in testa e sembrano avviarsi verso una doppietta. Ma in successione ad un giro di distanza dall’altro, i motori esplodono improvvisamente costringendo i piloti McLaren all’abbandono. All’ultima corsa si decide la Stagione 1997 di Formula 1. Villeneuve è in ritardo di un punto da Schumacher, ma i giochi sono tutti aperti. A Jerez De La Frontera il Mondiale viene assegnato a Jacques Villeneuve dopo un incidente con Michael Schumacher a metà gara. Il tedesco cerca di buttare fuori pista il canadese, che è in piena rimonta, ma ha la peggio e finisce lui stesso nella sabbia delle accuse e nella polvere delle polemiche. L’incidente con Villeneuve ricorda un po’ quello di tre anni prima sul circuito di Adelaide con Damon Hill. Con Schumacher fuori gioco, Jacques regalerà la gara alle McLaren-Mercedes di Hakkinen e Coulthard. Mika Hakkinen sfreccia al primo posto sul traguardo: è la sua prima vittoria in Formula 1 dopo 96 Gran Premi di attesa! Con una monoposto finalmente competitiva e con la prima vittoria in tasca, il futuro di annuncia roseo per Hakkinen. In Classifica Finale, il pilota finlandese si piazza al sesto posto con 24 punti all’attivo.

Nel 1998 il Team West McLaren-Mercedes può iniziare la nuova Stagione di Formula 1 nel ruolo di candidata principale per il Titolo Mondiale insieme a Ferrari e Williams. Ron Dennis istituisce all’ultimo momento un’ alleanza con il colosso nipponico Bridgestone, fornitore di pneumatici da corsa. La nuova Regola che impone pneumatici a tre scanalature esalta lo stile di guida preciso di Hakkinen e il pilota finlandese si trova particolarmente a suo agio al volante della nuova ed elegante McLaren-Mercedes Mp4/13 numero 8.

In Australia, sul circuito cittadino di Melbourne, scatta il Mondiale di Formula 1 1998. Le due McLaren dominano Qualifiche e gara, con Mika Hakkinen davanti al compagno di Squadra David Coulthard. Prima della corsa, Mika e David stabiliscono che chi dei due fosse giunto in testa alla prima curva avrebbe vinto la corsa. Hakkinen e Coulthard scattano in parallelo e il finlandese mantiene il comando davanti allo scozzese. A metà corsa, accade il colpo di scena: Hakkinen rientra ai box quando è saldamente in testa, non trova i meccanici, attraversa la corsia dei box e torna in pista in seconda posizione dietro a Coulthard. Mika spiegherà più tardi che in quell’occasione si era trattato semplicemente di un errore: il pilota finlandese aveva sentito un falso richiamo ai box a causa di un problema all’udito postumo dell’incidente di Adelaide 1995. Dopo il valzer dei pit-stop, Coulthard è al comando davanti ad Hakkinen, ma in virtù dei patti stabiliti prima della corsa il pilota scozzese cede lealmente il comando al compagno di Squadra davanti al rettifilo dei box quando mancano pochi giri al termine della gara. Per le “frecce d’argento” è il trionfo: doppietta McLaren-Mercedes alla prima uscita Stagionale. Dopo la corsa scattano, naturalmente, le accuse al Team di Woking: sotto inchiesta è il famoso terzo pedale (che dovrebbe garantire una differente frenata ad effetto sterzante vietata dai Regolamenti) e la polemica per il sorpasso Hakkinen-Coulthard che avrebbe danneggiato gli scommettitori australiani. In risposta a ciò, la Mercedes-Benz occupa le pubblicità dei giornali di tutto il mondo con un messaggio semplice, chiaro e diretto: “Grazie ragazzi, lo stile vince sempre”. Per la prima volta nella sua Carriera, Mika Hakkinen va in testa al Campionato del Mondo con la magistrale vittoria a Melbourne.

In Brasile, seconda Prova Stagionale, il Team McLaren si presenza senza il famigerato terzo pedale messo sotto accusa dalla Scuderia Ferrari, ma la Storia non cambia: primo Mika Hakkinen, secondo David Coulthard. Due settimane dopo, sul circuito di Buenos Aires in Argentina, la Ferrari torna alla vittoria con Michael Schumacher, ma Hakkinen limita i danni ed è secondo al termine di una bella corsa. A Imola va in scena l’ennesimo dominio McLaren, ma questa volta non si tratta di una passeggiata semplice: Hakkinen (che festeggia in Italia il suo 100° Gran Premio) deve arrendersi al 18° giro per un problema di trasmissione, mentre Coulthard, rallentato da problemi di trasmissione e surriscaldamento del propulsore Mercedes-Benz V10, è pressato dalle Ferrari ma riesce comunque a vincere la corsa. In Spagna e a Monaco, la Formula 1 deve assistere impotente al dominio dell’accoppiata Hakkinen-McLaren-Mercedes, con due corse impeccabili condotte in testa dall’inizio alla fine grazie alla protezione di Coulthard.

A Montecarlo, Mika Hakkinen compie la più perfetta corsa della Carriera in Formula 1 ottenendo Pole Position, vittoria, Giro più Veloce e corsa condotta in testa dal primo all’ultimo dei 78 passaggi. La sua guida precisa al millimetro sfiorando i guard-rail, la sua grinta al volante e la sua precisione lasciarono sbalorditi i telespettatori di tutto il Mondo. Per stessa ammissione di Mika, si trattò della sua più bella vittoria in Formula 1. Sul podio, dopo aver stretto la coppa dalle mani del Principe Ranieri di Monaco, Mika innaffia di champagne Ron Dennis, Norbert Haug e la sua fidanzata Erja, una giovane ragazza finlandese conduttrice di programmi televisivi in Finlandia conosciuta solo un anno prima. Pochi giorni dopo il trionfo di Montecarlo, il 30 maggio 1998 Mika e Erja si uniscono in matrimonio in chiesa a pochi metri dal podio che quel giorno l’aveva visto tanto felice.

In Canada la situazione cambia improvvisamente. Hakkinen, che non vuole neppure considerare chiusa la lotta per il Titolo iridato, è costretto al ritiro dopo la partenza per un problema alla trasmissione. Due settimane dopo, sul circuito di Magny-Cours in Francia, le Ferrari sconfiggono le McLaren relegando Mika al terzo posto finale. In Gran Bretagna, sul circuito di Silvesrtone, in una gara segnata dalla pioggia, Hakkinen è secondo dopo due uscite di pista sotto l’acqua. Michael Schumacher ne approfitta per vincere tre gare consecutive e riaprire il discorso del Campionato Piloti, arrivando a pochi punti dal pilota finlandese.

La risposta McLaren-Mercedes non si fa attendere: due doppiette consecutive in Austria e in Germania. Hakkinen e Schumacher sono protagonisti di un bel duello sul circuito di Spielberg, ma un grave errore del tedesco, che danneggia la sua monoposto decollando su un cordolo nel corso del 17° giro, lascia la vittoria al finlandese. A Hockenheim, le McLaren-Mercedes dominano l’intero week-end lasciando le bricciole agli avversari, con Hakkinen davanti a Coulthard. Per la Mercedes-Benz è festa grande: la Casa di Stoccarda vinceva il Gran Premio di Germania dal lontano 1955.

Schumacher non si arrende e cerca nuovamente di non lasciarsi sfuggire Hakkinen vincendo in Ungheria a Budapest, una corsa sfortunata per Mika costretto ad accontentarsi del sesto posto finale per un problema al set di pneumatici. Sul circuito di Spa-Francorchamps in Belgio, la corsa è segnata dal diluvio e David Coulthard innesca inavvertitamente un grave incidente alla discesa del Radillon dove restano coinvolte ben 13 monoposto. Alla seconda ripartenza, Hakkinen si muove lentamente e viene centrato dall’ex compagno di Squadra Johnny Herbert (Sauber-Petronas). Schumacher prende la testa della corsa e sembra involarsi verso una facile vittoria, ma sulla sua strada si imbatte in un Coulthard lento e prudente. I due piloti sono protagonisti di un brutto incidente in pista. Una volta fermi ai box i due vengono quasi alle mani, e solo l’intervento dei meccanici McLaren scongiura un furioso litigio tra i due. Il Belgio non risolve la disputa per il Titolo Mondiale: Hakkinen-Schumacher 0-0. A Monza Hakkinen si presenta con 7 punti di vantaggio su Schumacher, ma il week-end sul circuito brianzolo non inizia bene per il pilota finlandese, protagonista di un brutto incidente durante le Prove Libere. In gara, Mika deve arrendersi all’Asso tedesco che lo supera alla prima curva di Lesmo a va a vincere la gara. A Monza sul traguardo sfrecciano le due rosse Ferra in parata tra il tripudio dei tifosi.

La situazione dopo Monza vede Hakkinen e Schumacher in perfetta parità (80 punti pari) quando mancano due corse all’assegnazione del Titolo Mondiale. Sul circuito nel Nürburgring, nel Gran Premio del Lussemburgo, Mika Hakkinen compie una gara perfetta: dalla terza posizione infila prima Eddie Irvine (Ferrari) alla chicane, poi passa dopo il gioco dei pit-stop Michael Schumacher (Ferrari) e va a vincere la corsa. In Giappone, Mika si presenta con quattro punti di vantaggio su Michael, ma i giochi sono ancora aperti. Schumacher consegna il Mondiale su un piatto d’argento ad Hakkinen quando resta fermo in Griglia di Partenza con il motore spento e deve ripartire dal fondo del gruppo. La rimonta del pilota tedesco, però, è vanificata da una foratura a metà corsa che lo costringe al ritiro. Mika Hakkinen vince il Gran Premio del Giappone a Suzuka e si laurea per la prima volta nella sua Carriera Campione del Mondo di Formula 1. Con otto vittorie e nove Pole Position, il successore del pilota canadese Jacques Villeneuve sul trono della Formula 1 è lui. Appena sceso dalla vettura, Hakkinen riceve una stretta di mano da parte di Schumacher, poi va ad abbracciare Ron Dennis, David Coulthard e la moglie Erja. Sul podio, Mika non riesce a trattenere le lacrime nel giorno più bello della sua vita. Dopo l’incidente di Adelaide 1995, molti addetti ai lavori lo avevano ormai etichettato come un pilota finito, ma Mika ha superato i giorni bui della sua Carriera, è tornato in pista da vincente, ha battuto uno straordinario rivale di nome Michael Schumacher e ha conquistato il suo primo alloro iridato. Grazie al successo nella Stagione 1998, Mika si guadagna Il Titolo di “Finlandese Volante II”, appellativo già assegnato al suo Team Manager finlandese Keke Rosberg.

Nella Stagione di Formula 1 1999, Mika Hakkinen si presenta ai nastri di partenza del Mondiale con il numero uno sulla sua monoposto grigio-argento. La nuova McLaren-Mercedes Mp4/14 si dimostra ben presto molto più veloce del vecchio modello ma ancora non sufficientemente affidabile. In Australia, le due McLaren-Mercedes dominano le Prove Ufficiali, ma Hakkinen e Coulthard sono costretti al ritiro per problemi ai nuovi motori Mercedes-Benz V10. Vince inaspettatamente Eddie Irvine (Ferrari F399) davanti ad Heinz-Harald Frentzen e Ralf Schumacher. In Brasile, Coulthard resta fermo in Griglia di Partenza mentre Hakkinen va al comando della corsa davanti a Barrichello e Schumacher. Nel corso del secondo giro, un black-out elettronico del cambio della sua monoposto lo costringe quasi alla fermata, ma Mika prosegue la gara in terza posizione. Con un’ottima tattica ai box, Hakkinen torna in pista davanti a Schumacher e vince la sua prima corsa della Stagione. Due settimane dopo, sul circuito di Imola, Hakkinen e Coulthard prendono il comando della corsa, ma un grave errore di guida da parte del pilota finlandese lo spedisce contro il muretto dei box al 17° giro lasciando la vittoria nelle mani di Schumacher. Nel Gran Premio di Monaco, Hakkinen giunge terzo al traguardo dopo una straordinaria Pole Position, e deve arrendersi alla superiorità delle Ferrari di Schumacher e Irvine sul circuito di Montecarlo.

In Spagna, il binomio Hakkinen-McLaren-Mercedes torna a stabilire il proprio dominio. Le “frecce d’argento” conquistano una grande doppietta con Hakkinen primo davanti a Coulthard e Schumacher. A Montréal, nel Gran Premio del Canada, avviene l’ennesimo duello Schumacher-Hakkinen, ma il pilota tedesco “restituisce il favore” di Imola andando a sbattere contro il muretto dell’ultima curva dei box. Il pilota finlandese può tranquillamente gestire la situazione andando a vincere la gara e riprendendo la leadership della Classifica Piloti. In Francia, un gigantesco diluvio durante le Prove Ufficiali e la corsa rimescola la carte in tavola. Mika Hakkinen è solo 14° al termine della Sessione di Prove Ufficiali, seriamente in ritardo rispetto ai rivali. Nonostante le apprensioni del Team alla vigilia della gara, Hakkinen compie una rimonta eccezionale infilando Schumacher al tornantino Adelaide sotto la pioggia battente. Il pilota finlandese finisce in testacoda nel tentativo di superare Barrichello, ma Mika termina la corsa in seconda posizione dietro al vincitore Heinz-Harald Frentzen (Jordan-Mugen Honda). A Silvestone, nel corso del primo giro in corsa, Schumacher è protagonista di un brutto incidente alla curva Stowe e deve così rinunciare alla lotta per il Titolo Mondiale. In Gran Bretagna, Hakkinen si invola al comando, ma la gomma posteriore sinistra si stacca a metà corsa a causa di un portamozzo difettoso. Il pilota finlandese deve lasciare la vittoria nelle mani del compagno di Squadra David Coulthard.

Irvine assume la guida della Scuderia Ferrari dopo l’incidente di Schumacher, lanciando la sfida ad Hakkinen per il Titolo Mondiale. Il pilota irlandese trionfa nelle successive gare in Austria e Germania, due corse veramente sfortunate per Mika. Sul circuito di Spielberg, Hakkinen viene spinto fuori pista nel corso del primo giro da un arrembante Coulthard, ed è costretto ad una lunga e difficile rimonta che lo porterà fino alla terza posizione. A Hockenheim, un problema al bocchettone del rifornimento lo respinge in quarta posizione quando era al comando della gara. Una terribile foratura a metà corsa vede protagonista Hakkinen di un brutto incidente per fortuna senza conseguenze, sotto gli occhi spaventati della moglie Erja.

In Ungheria, Mika Hakkinen domina la gara restando in testa dal primo all’ultimo giro, ottenendo Pole Position e vittoria per la gioia dei tifosi finlandesi che lo hanno seguito a Budapest. La Squadra McLaren ottiene nuovamente una doppietta devastante. Due settimane dopo, sul circuito di Spa-Francorchamps in Belgio, si rinnova il duello in famiglia tra Hakkinen e Coulthard, lasciati liberi da Ron Dennis di giocarsi il Titolo Mondiale senza imporre ordini di Scuderia. Il pilota scozzese trionfa davanti al compagno di Squadra, decisamente contrariato sul podio e in conferenza stampa. A Monza, Mika prende il comando della corsa e sembra involarsi verso una facile vittoria. Ma un gravissimo errore di inserimento di marcia alla prima variante pone fine alla sua gara. Mika si scaccia le cinture e butta i guanti a terra, e per la rabbia e per il nervosismo esplose in lacrime dopo aver gettato al vento la gara. In questo caso ha dimostrato che in Formula 1 i piloti non sono dei robot e anche loro hanno le loro emozioni, i loro momenti difficili e delicati. Provate ad immaginare quanta pressione può provare un pilota Campione del Mondo che lotta per il Titolo Mondiale!

La lotta per il Mondiale si restringe ad un discorso privato tra il Campione del Mondo Mika Hakkinen, lo sfidante Eddie Irvine e il terzo incomodo Heinz-Harald Frentzen. Al Nürburgring, nel Gran Premio d’Europa, un nubifragio alternato a periodi soleggiati ripresenta una situazione simile a quanto successo in Francia. Dopo l’errore di Monza, Hakkinen compie una corsa prudente, e nonostante un errore di scelta del set di pneumatici artiglia due punticini molto preziosi del quinto posto finale, riassumendo la leadership del Mondiale. Nel Gran Premio della Malesia, sul nuovo e moderno circuito di Sepang, si assiste al ritorno in pista di Michael Schumacher che frena le McLaren-Mercedes e lascia la vittoria al compagno di Squadra Eddie Irvine. Hakkinen, in ombra in gara, fisicamente sfinito al termine della corsa e piegato in due dalla fatica sul podio, è costretto ad accontentarsi del terzo posto finale.

Alla vigilia del Gran Premio del Giappone, ultima decisiva Prova per l’assegnazione del Titolo Mondiale 1999, Irvine è al comando della Classifica Generale con quattro punti di vantaggio su Hakkinen, che è costretto ad inseguire. Con una partenza perfetta, Mika Hakkinen compie una gara da grande pilota andando a vincere la corsa e riconfermandosi per il secondo anno consecutivo Campione del Mondo di Formula 1. Le Ferrari restano impotenti di fronte alla superba prestazione del pilota finlandese, e il terzo posto finale di Irvine non gli consente di primeggiare in Classifica Finale. Con cinque vittorie e tredici Pole Position, Mika Hakkinen vince meritatamente il Titolo Mondiale più difficile della sua Carriera in Formula 1.

L’anno successivo, Hakkinen e la Squadra McLaren-Mercedes partono nel ruolo di favoriti nella conquista del terzo Titolo Mondiale consecutivo. La Stagione 2000 vede la Ferrari F1-2000 di Michael Schumacher aggiudicarsi le prime tre gare dell’anno. Hakkinen è costretto al ritiro nelle prime due corse per problemi di affidabilità sulla sua monoposto, la nuova McLaren-Mercedes Mp4/15. Solo a Imola Hakkinen riesce a tornare sul podio, ottenendo un buon secondo posto. La risposta McLaren non si fa attendere: due doppiette consecutive in pista. Coulthard trionfa in Gran Bretagna e Hakkinen nel successivo Gran Premio di Spagna, disputato sul circuito di Barcellona.

Al Nürburgring, la sfida Hakkinen-Schumacher infiamma il pubblico tedesco, con il pilota tedesco primo davanti al rivale di sempre. Sul circuito di Montecarlo, nel Gran Premio di Monaco 2000, Hakkinen è protagonista di una corsa sfortunata: un problema all’acceleratore lo costringe ad accontentarsi del sesto posto finale. Dopo un’altra gara sfortunata (quarto posto in Canada), la Squadra McLaren-Mercedes inanella una serie impressionante di risultati interrompendo la serie positiva Ferrari. Sul circuito di Magny Cours, Coulthard è protagonista di un bel sorpasso su Schumacher. Dopo vari tentativi di sorpasso (e violente chiusure da parte del tedesco), David alza il dito medio in piena guida su Schummy al tornantino Adelaide, mentre Hakkinen supera sempre nello stesso punto Schumacher con una bella manovra di sorpasso dopo i pit-stop.

In Austria Mika Hakkinen e David Coulthard dominano la gara ottenendo una nuova straordinaria doppietta. Michael Schumacher è costretto al ritiro alla prima curva dopo un contatto con le monoposto avversarie. A Hockenheim, la corsa sembra saldamente nella mani delle McLaren-Mercedes di Hakkinen e Coulthard, ma l’ingresso della safety-car in pista (a causa di un invasione di pista da parte di un ex operaio Mercedes licenziato) e la pioggia finale regalano la vittoria al pilota brasiliano Rubens Barrichello (Ferrari), mentre Hakkinen è costretto ad accontentasi del secondo posto finale.

Nel Gran Premio d’Ungheria 2000, Hakkinen è protagonista di un ottimo sorpasso alla prima curva ai danni di Schumacher. Il pilota finlandese vince la gara dominando dal primo all’ultimo passaggio in pista. Con la vittoria a Budapest, Hakkinen torna al comando della Classifica Mondiale Piloti con due punti di vantaggio sul rivale tedesco. A Spa-Francorchamps, in Belgio, Mika Hakkinen compie una delle corse più belle, generose e spettacolari della sua Carriera in Formula 1. Il pilota finlandese prende la testa della corsa sotto la pioggia, ma va in testacoda al 13° giro ed è costretto ad una lunga rimonta. A pochi giri dal termine, Hakkinen si rende protagonista di uno spettacolare sorpasso su Schumacher ormai entrato nella Leggenda. Sulla salita del Radillon, il pilota finlandese prende la scia del rivale tedesco a oltre 300 Kmh, e approfittando del doppiaggio del pilota brasiliano Ricardo Zonta (BAR-Honda) riprende il comando della gara andando a vincere sul traguardo. Il box McLaren è in delirio dopo questa formidabile prestazione che gli consente di puntare seriamente al terzo Titolo Mondiale consecutivo.

La situazione si capovolge nel corso delle due gare successive. A Monza Michael Schumacher (Ferrari) torna a vincere davanti al proprio pubblico, mentre Hakkinen (McLaren-Mercedes) limita i danni giungendo secondo. Sul circuito di Indianapolis, nel Gran Premio degli Stati Uniti 2000, la rottura del motore Mercedes-Benz V10 interrompe la serie positiva del pilota finlandese, che è costretto ad un disastroso ritiro. Schumacher ne approfitta per vincere la corsa e riprendere la testa della Classifica Piloti. Con una situazione ormai compromessa, Hakkinen non molla e da il meglio di sé nel successivo Gran Premio del Giappone a Suzuka, dove i due eterni rivali sono protagonisti di una corsa molto impegnativa. Grazie alle tattiche ai box, Michael Schumacher vince la gara e si aggiudica con una gara d’anticipo il terzo Titolo Mondiale della sua Carriera in Formula 1, il primo con la Scuderia Ferrari, riportando il Titolo a Maranello dopo 21 anni al termine di una lotta serrata. Nonostante la sconfitta, Mika si congratula con Schumacher, dimostrando anche qui gran signorilità e sportività.

Più volte è stato accusato di essere freddo, inespressivo, calcolatore. In realtà è una persona istintivamente emotiva, ma dotato di enorme disciplina e di rare capacità di autocontrollo. Le sue conferenze stampa a volte sono un po’ soporifere. Mika è un pilota poco chiacchierone con la stampa per una politica personale. La verità è che Mika usa le conferenze stampa per i suoi scopi: per psicanalizzare i suoi avversari. Non è disposto a turbare il suo equilibrio pur di dare delle risposte e questo può rendere difficile un’intervista. Ma quando tutto va bene, e soprattutto quando si sente a suo agio, è uno dei pilot di Formula 1 che si ascoltano con maggior piacere. E chi lo conosce bene assicura che fuori dal paddock è un vero e proprio burlone!

Insieme all’affetto della sua famiglia e dei suoi amici, Mika riscopre i piaceri della vita familiare con tre mesi di sosta totale a Montecarlo, lontano dai circuiti. La nascita del primo figlioletto Hugo, nel dicembre 2000, porta Mika ad occuparsi più della sua famiglia anziché solo alla Formula 1. Nella Stagione di Formula 1 2001, Mika Hakkinen torna in pista decisamente pronto, motivato a riportare a casa il Titolo iridato. In Australia, prima gara della Stagione, si capisce subito che l’annata non sarà per niente semplice per il Team anglo-tedesco. La nuova McLaren-Mercedes Mp4/16 è una monoposto difficile e poco affidabile, spesso inferiore rispetto a Ferrari e Williams. Hakkinen è terzo in griglia di partenza; al via scatta bene, passa Barrichello e insidia la leadership di Schumacher seguendo da vicino il pilota tedesco per metà gara. Ma quando la corsa entra nella fase decisiva, sulla vettura del pilota finlandese cede la sospensione anteriore destra, che va a sbattere contro le barriere di protezione priva di controllo. L’incidente è davvero impressionante, Hakkinen non riporta conseguenze particolari ma si sottopone ugualmente a un controllo al centro medico australiano. A Sepang la situazione non migliora decisamente: quarto sullo schieramento di partenza dopo una Qualifica disastrosa, il pilota finlandese non riesce ad entrare in sintonia con la monoposto in situazioni meteorologiche di bagnato-umido, concludendo la gara con un deludente sesto posto finale dopo un duello con il pilota olandese Jos Vestrappen (Arrows-Asiatech). Nonostante tutto, Mika non perde fiducia nelle proprie doti di pilota e conferma la fiducia alla Squadra.

La Formula 1 fa tappa in Brasile, sul circuito di San Paolo. Il Team McLaren introduce alcune novità tecniche di rilievo, tra cui una nuova ala anteriore leggermente a cucchiaio. Le cose sembrano migliorare: Hakkinen è terzo in griglia di partenza e per lui si preannuncia una rivincita immediata. In griglia di partenza, però, la sua monoposto rimane in fase di bloccaggio al via e la sua gara è già terminata. Non poteva esserci un inizio di Stagione tanto peggiore! A Imola la Squadra di Woking occupa tutta la prima fila dello schieramento di partenza, con Coulthard davanti ad Hakkinen. In gara, Hakkinen viene beffato da Barrichello e Trulli e la sua corsa è poco entusiasmante. Il pilota finlandese conclude al quarto posto finale.

Il circuito di Barcellona vede il travolgente ritorno del grande Mika Hakkinen. Il ritrovato due volte Campione del Mondo lancia una bella sfida allo storico rivale Michael Schumacher nel Gran Premio di Spagna 2001 su una pista dove il pilota finlandese si è sempre dimostrato impeccabile e perfetto. Schumacher e Hakkinen conducono in testa la gara imprimendo un ritmo infernale. Il finlandese passa il tedesco dopo la seconda serie di pit-stop, s’invola in testa, è destinato ad una vittoria ormai certa. Ma il 2001 non è decisamente l’anno di Mika: all’ultimo giro la trasmissione della sua monoposto esplode in una nuvola di fumo, il ritiro è inevitabile, la delusione enorme. Mika sale sulla vettura di David e ritorna ai box grazie al passaggio del collega. Una vittoria ormai in tasta è andata perduta così. L’Austria non porta nessuna novità significativa. Le Qualifiche sono disastrose, la monoposto non si dimostra performante. Al via della gara, Hakkinen rimane ancora una volta fermo in griglia di partenza a causa di un problema tecnico al software del launch control.

Il Gran Premio di Monaco 2001 è l’inizio della fine dell’avventura sportiva di Mika Hakkinen in Formula 1. In griglia di partenza occupa la terza posizione, il Team McLaren sembra decisamente tornato in forma ma è solo un illusione. Coulthard resta fermo al via del giro di formazione. In gara Hakkinen insegue Schumacher e tenta azioni di disturbo senza troppa convinzione. Un problema tecnico al cambio mette fine alla sua gara dopo poche tornate. Il giorno seguente Mika va a trovare l’amico Ron Dennis e confessa i suoi propositi di ritiro a fine Stagione. Ron chiede a Mika di ripensarci, di prendere una pausa, ma il pilota finlandese non tornerà sulla sua decisione.

In Canada la situazione migliora leggermente: Mika conclude la gara al terzo posto finale (primo podio dell’anno) dietro ai fratelli Ralf e Michael Schumacher. Divertente la sua affermazione in conferenza stampa: “Per fortuna di Schumacher ce ne sono solo due”. A Nürburgring e a Magny Cours prosegue la serie negativa McLaren, in crisi tecnica. Hakkinen agguanta un deludente sesto posto in Germania mentre è nuovamente costretto ad uno stop anticipato in griglia di partenza in Francia.

La svolta arriva al Gran Premio di Gran Bretagna 2001. Hakkinen domina la gara davanti a Schumacher e Barrichello, aggiudicandosi il primo successo dell’anno sul circuito di Silverstone. È una vittoria entusiasmante che scaccia parzialmente il terribile inizio di Stagione. Le gare seguenti ancora una volta non sono positive, con un ritiro in Germania (rottura del motore), un quinto posto in Ungheria e un quarto posto in Belgio. A Monza ormai è giunto il momento di annunciare il ritiro dal Mondo della Formula 1 per concedersi un anno sabbatico lontano dalle corse. Il Team McLaren annuncia il nuovo pilota che sostituirà il Campione uscente: si tratta del giovane pilota connazionale Kimi Raikkonen, di provenienza dalla Scuderia svizzera Sauber-Petronas dove ha ben figurato nella Stagione del debutto in Formula 1.

Mika Hakkinen ottiene la sua ultima affermazione in Formula 1 nel Gran Premio degli Stati Uniti 2001. A Indianapolis, il pilota finlandese si qualifica in seconda posizione nel corso delle Prove Ufficiali, ma viene degradato al quarto posto per aver commesso un’infrazione di poco conto nel corso del warm-up prima della corsa. Nulla però sembra fermare Mika: la sua corsa è perfetta dal punto di vista tattico, prende il comando nella seconda parte della gara e va a vincere il suo 20° e ultimo Gran Premio davanti a Schumacher e Coulthard.

L’ultima gara di Hakkinen si svolge in Giappone, sul tracciato di Suzuka. I meccanici McLaren salutano il due volte Campione del Mondo regalandogli un set di giochi da spiaggia per il prossimo “ritirato”. In gara il pilota finlandese conclude al quarto posto dopo aver ceduto il piazzamento a podio al compagno di Squadra.

Mika è un grande appassionato di Rally e corse turismo. Nel triennio 2002/2004, il pilota finlandese ha partecipato alle competizioni non agonistiche del Rally Artic di Finlandia con il pilota francese Alain Prost. In pochi sanno che quando era ancora un ragazzino, Mika è stato allievo della Scuola del Circo di Helsinki. Mika possiede due residenze a Montecarlo e a Helsinki. In Finlandia, il pilota finlandese è costretto a girare con la scorta vista la sua popolarità. A Espoo il Governo Finlandese ha intitolato una piazza in suo onore dopo la conquista del primo Titolo Mondiale. Sull’isola di Ibiza si trova la sua villa che è stata messa in vendita. Il pilota finlandese adora le barche. Nell’inverno 1999, dopo lo stress per il secondo Titolo Mondiale, Mika ha fatto una rilassante vacanza ai Carabi con la moglie, a bordo di uno yacht di 30 metri. Il suo animale portafortuna è la tartagura. Nel 1998 Hakkinen ne possedeva una presso la sua residenza a Montecarlo, di nome Caroline.

Dopo la decisione iniziale di prendersi un anno sabbatico, nel 2002 Mika Hakkinen conferma invece il ritiro definitivo dal Mondo delle corse nel corso di una conferenza stampa alla vigilia del Gran Premio di Monaco 2002. Ma la nostalgia dal mondo delle gare si è fatta sentire: grazie a maggiore tempo libero per dedicarsi alla moglie Erja e ai due figli Hugo Ronan (11 dicembre 2000) e Aina-Julia (12 maggio 2005), Mika Hakkinen decide di tornare in pista nella Categoria tedesca DTM con la Squadra Ufficiale Mercedes-Benz, diretta dall’amico tedesco Norbert Haug.

Nel 2005, dopo un buon inizio di Stagione, Mika Hakkinen ha conquistato la sua prima vittoria nella terza prova dell’anno, il Gran Premio del Belgio sul circuito di Spa-Francorchamps, proprio la pista che nella Stagione di Formula 1 2000 lo ha visto protagonista di un indimenticabile sorpasso che lo ha consacrato alla Leggenda. Una vittoria sbalorditiva, arrivata su in circuito reso insidioso dalle mutevoli condizioni meteo, dove il biondo finlandese ha dato lezioni di acrobazia e controllo. Nel corso della Stagione, Mika si dimostra molto disponibile con la stampa più che in passato, senza mai un espressione di stanchezza o insofferenza. Al termine della Stagione 2005, Hakkinen si piazza al quinto posto nella Classifica Finale piloti con circa un terzo dei punti del vincitore Gary Paffett.

L’anno seguente, Hakkinen completa brillantemente la seconda Stagione in DTM, ma ancora a digiuno di vittorie. Questo dato non deve trarre in inganno, però: le sue prestazioni dall’anno dell’esordio, però, sono decisamente migliorare! Ormai conosce bene i segreti della monoposto e quale comportamento assumere in Qualifica e gara.

Nel dicembre 2006, il Team McLaren-Mercedes offre una grande possibilità al due volte Campione del Mondo per tornare a svolgere un Test sul circuito di Barcellona al volante di una monoposto di Formula 1. Mika Hakkinen accetta l’offerta di Ron Dennis e partecipa all’ultima giornata di Test in Spagna al volante del modello McLaren-Mercedes Mp4/21, condotta in gara dai piloti Raikkonen, Montoya e De La Rosa. Il pilota finlandese percorre ben 79 giri. In seguito si è parlato di un possibile ritorno di Hakkinen in Formula 1 nel ruolo di collaudatore senior in McLaren, ma le voci non sono state confermare da fatti. Il 4 novembre 2007 Mika Hakkinen ha annunciato il suo ritiro definitivo dal Mondo delle corse sportive. “Non è stata una decisione facile, però in futuro potrei partecipare a nuove gare per puro piacere di correre in auto”.

La personalità e la vita di Mika Hakkinen sono riassumibili in questa frase pronunciata dal pilota finlandese: “Provate per una giornata intera, toccando i 340 Kmh alla fine del rettilineo per settanta, ottanta volte al giorno è una cosa molto pesante dal punto di vista psicologico. È molto, molto difficile andare sempre al massimo delle forze. Amo guidare le macchine da corsa. Amo l’incredibile velocità e la sensazione che la macchina vada esattamente come vuoi tu. Perché lo faccio? Suppongo per l’amore dello Sport e per la voglia di vincere. Vincere è tutto. Non importa se non hai preso la curva nel migliore dei modi o se il giro non è stato perfetto. Conta solo arrivare primo. Ho imparato che in Formula 1 devi credere in te stesso. Sei il solo responsabile. Amo questa vita e non la dimenticherò mai. Mai.”

LA CARRIERA IN FORMULA 1

Debutto: Gran Premio degli Stati Uniti 1991 (Phoenix) su Lotus-Judd 102B

Ultima gara: Gran Premio del Giappone 2001 (Suzuka) su McLaren-Mercedes Mp4/16

Titoli iridati: 2 (1998, 1999)

 
GP disputati  161 Stagioni  11
Pole Position  26 Giri Più Veloci  25
Punti  420    

Piazzamenti a punti

 20   14   17   14   10   8       

CAMPIONATO DEL MONDO DI F.1

Anno

Team GP PP GPV Vittorie Posizione finale

Punti

 1991 

 Lotus-Judd 102B  15      

 15° 

 2 

 1992 

 Lotus-Ford 102C/107  15      

 8° 

 11 

 1993 

 McLaren-Ford MP4/8  3      

 15° 

 4 

 1994 

 McLaren-Peugeot MP4/9  15      

 4° 

 26 

 1995 

 McLaren-Mercedes MP4/10  15      

 7° 

 17 

 1996 

 McLaren-Mercedes MP4/11  16      

 5° 

 31 

 1997 

 McLaren-Mercedes MP4/12  17  1  1  1

 6° 

 27 

 1998 

 McLaren-Mercedes MP4/13  16  9  6  8

 1° 

 100 

 1999 

 McLaren-Mercedes MP4/14  16  11  6  5

 1° 

 76 

 2000 

 McLaren-Mercedes MP4/15  17  5  9  4

 2° 

 89 

 2001 

 McLaren-Mercedes MP4/16  17    3  2

 5° 

 37 

* Fuori dalla parentesi i punti ritenuti validi ai fini iridati

 

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