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Biografie

di Mattia Albera

Michael Andretti

Pilota Ufficiale

Nato a Betlehem (Stati Uniti) il 5 ottobre 1962

Michael Andretti nasce a Betlehem (Pennylvania), città a 15 chilometri da Nazareth (da dove allora ha sempre avuto residenza) il 5 ottobre 1962. È figlio primogenito del pilota italoamericano Mario Andretti, Campione del Mondo di Formula 1 1978 (con la Lotus-Ford). I suoi fratelli Jeff e Barbara Dee nasceranno rispettivamente il 14 aprile 1964 e il 13 luglio 1969. Nel 1972, spinto dalla forte passione del padre, incomincia a gareggiare nel karting, conquistando circa un terzo delle vittorie rispetto alle corse disputate.

Nel 1980 Andretti junior debutta in Formula Ford 1600, conquistando di diritto la licenza nazionale di pilota, assegnata dal Sports Car Club of America. Vince a Watkins Glen la Toyota Pro-Celebrity Race davanti al pilota finlandese Keke Rosberg (Campione del Mondo di Formula 1 1982 su Williams-Ford).

L’anno successivo si aggiudica sei gare in Formula Ford e conquista il Titolo Scca per la divisione nord-est statunitense. Nel 1982 vince sei gare di Formula Super Vee, gareggiando a fianco di giovani assi emergenti come Al Unser Junior e Arie Luyendyk. Andretti conquista così il Titolo Scca in questa categoria. Insieme al padre, tenta di partecipare alla 24 Ore di Le Mans, ma la loro Ford Mirage viene squalificata prima della partenza.

L’anno successivo si aggiudica la gara Super Vee sul circuito cittadino di Long Beach. È primo in tre gare di Formula Mondial Atlantic e Campione Stagionale. Andretti compie il suo ingresso nella Serie IMSA, partecipando alla 12 Ore di Sebring in squadra con John Paul Jr e Derek Bell al volante di una Porsche 935. Partecipa alla 24 Ore di Le Mans, in coppia con il padre e con il pilota francese Philippe Alliot, aggiudicandosi il terzo posto finale al volante di una Porsche 956. La formazione ottiene la Pole Position, ma problemi meccanici fermano l’asso di Betlehem al 125 dei 231 giri previsti. Alla 6 Ore di Riverside, Michael partecipa affiancato dal padre Mario e dai colleghi A.J. Foyt e Preston Henn, registrando un ritiro dovuto a guai tecnici sulla sua Porsche 935 GTP. Nella stessa annata, Andretti partecipa al Campionato di Formula Mondial aggiudicandosi tre vittorie su nove gare in programma. Michael Andretti debutta in Formula CART con il 19° posto in gara sul circuito del Caesar’s Palace (Las Vegas) dove il padre si aggiudica la corsa. Disputa le ultime tre gare della Stagione, ottenendo come miglior risultato un discreto nono posto a Phoenix, in Arizona.

Nel 1984, a parimerito con il pilota colombiano Roberto Guerrero, è nominato “Rookie of the Year” alla 500 Miglia di Indianapolis. La prima Stagione completa di Andretti in Formula CART è buona: presso la Squadra Kraco, l’americano ottiene cinque terzi posti e numerosi piazzamenti a punti. Nella stessa annata, la famiglia Andretti partecipa alla 24 Ore di Daytona al volante di una Posche 962, ma la coppia è costretta al ritiro per problemi meccanici. Michael partecipa inoltre a due eventi della Serie Scca e Pro-Celebrity Race, senza ottenere risultati di rilievo.

L’anno seguente Andretti prosegue il contratto con il Team Kraco in Formula CART, ottenendo come miglior risultato un secondo posto a Elkhart Lake giungendo nono in Classifica Generale. L’americano è protagonista di un brutto incidente in elicottero, avvenuto alla 500 Miglia di Pocono, a bordo con il compagno di Squadra Kevin Cogan. Fortunatamente, i due piloti non riportano conseguenze fisiche dovute all’impatto.

Nel 1986 Michael Andretti conquista la sua prima vittoria in Formula Indy a Long Beach, a cui si aggiungono altri due successi (Milwaukee e Phoenix) e numerose Pole Position. A Phoenix, padre e figlio di classificano per la prima volta insieme in zona punti. Nella Classifica Finale si piazza al secondo posto alle spalle del Campione di Formula Indy Bobby Rahal.

L’anno successivo Andretti si aggiudica quattro vittorie in Formula Indy (Milwaukee, Michigan, Nazareth e Miami) e, nonostante alcuni incidenti di troppo, si piazza di nuovo al secondo posto in Classifica Piloti, sempre alle spalle di Rahal. Michael viene invitato a partecipare alla Corsa Internazionale dei Campioni (IROC) insieme al padre Mario, piazzandosi al settimo posto. Partecipa inoltre alla Serie “International Motor Sports Association” insieme al cugino John, al volante di una Corvette GTP del Team Hendrick Racing, conseguendo alcuni piazzamenti in zona punti. Andretti compie una breve apparizione in Europa (sul circuito di Monza) nel Gruppo A della Serie Turismo, al volante di un’Alfa Romeo.

Nel 1988 Andretti vince una sola gara, per giunta non valida per il Campionato, alla Miami All Star Race. Insieme a Rahal (Judd), Andretti (Kraco-Ford Cosworth) è l’unico pilota a interrompere brevemente il dominio dei motori Chevrolet in Formula CART. Nel mese di novembre, in una conferenza stampa, Michael annuncia il passaggio al Team Newman/Haas per la prossima Stagione. La famiglia Andretti, composta da Mario, Michael e John, compete ai nastri di partenza della celebre 24 Ore di Le Mans, al volante di una Porsche ufficiale. La formazione si qualifica al terzo posto in Griglia di Partenza, ma in gara problemi di motore fanno retrocedere in sesta posizione.

Nella Stagione 1989 Andretti passa, come detto, alla Squadra Newman/Haas dopo anni di sodalizio con il Team Kraco Racing. Michael si aggiudica le gare di Toronto e la 500 Miglia di Michingan facendo segnare due Pole Position a Detroit e Cleveland, piazzandosi al terzo posto finale nella Graduatoria Piloti. Mario e Michael prendono parte alla 24 Ore di Daytona, rilevando la monoposto del pilota americano Al Holbert (scomparso in un incidente aereo), ma la partecipazione della famiglia Andretti è sfortunata, con il nono posto in Griglia di Partenza e una deludente sedicesima piazza in corsa. Al contrario il cugino John Andretti, al volante della monoposto gemella, vince la gara di durata davanti a tutti i concorrenti.

L’anno seguente, Andretti Jr. trionfa in cinque corse (Detroit, Portland, Meadowlands, Mid-Ohio e Road America) facendo segnare altrettante Pole Position. A Mid-Ohio la famiglia Andretti centra una storica doppietta in gara, con Michael davanti a Mario. Quando il fratello Jeff compie il suo debutto ufficiale in Formula CART a Milwaukee, il vecchio Mario “sistema le cose” aggiudicandosi la gara davanti ai due figli. Al termine della Stagione, Michael si piazza nuovamente al secondo in Classifica Generale, dietro al nuovo Campione Al Unser jr.

Michael Andretti è un pilota fin troppo bistrattato dalla critica, dagli avversari e dalla fortuna. È gioviale, il classico ragazzone americano tramandato dalla letteratura popolare, buono e forse un po’ ingenuo, simpaticissimo e modesto. Dal padre Mario ha preso molto: la volontà, per esempio, è di ferro. Quando le sue prestazioni personali non arrivano, lui si mette a girare in pista cercando di imparare a eliminare i propri difetti originali.

Nel 1991 Andretti conquista, dopo anni di milizia, il Titolo di Campione di Formula CART al volante di una Lola 91-Chevrolet del Team Rahal, ottenendo complessivamente otto vittorie, otto Pole Position e undici arrivi a podio. A Milwaukee, la famiglia Andretti coglie una storica tripletta al traguardo, con Michael davanti al cugino John e al padre Mario. Dopo aver sfiorato per ben tre volte il successo finale, la vittoria è andata meritatamente a Michael Andretti. Nella stessa Stagione, Andretti prende parte alla Serie GTP partecipando, insieme ai familiari, alla 24 Ore di Daytona al volante di una Porsche 962C.

Andretti viene ingaggiato da Ron Dennis, Team Boss della Squadra McLaren di Formula 1, nel ruolo di terzo pilota collaudatore della Squadra inglese dove affianca i piloti inglesi Jonathan Palmer e Mark Blundell. Nel 1991 Andretti collauda in pista due monoposto eccezionali quali la formidabile McLaren-Honda Mp4/5B (versione laboratorio) e la McLaren-Honda Mp4/6. Sempre in questo periodo la Ferrari corteggia Andretti per un posto da titolare in Formula 1 al posto del pilota francese Alain Prost, in evidente contrasto con la Casa di Maranello.

L’anno seguente, la Squadra Rahal cambia fornitore di motore passando dalla dominante Chevrolet alla promettente ma poco competitiva Ford-Cosworth. La sfida nella Serie CART si restringe tra due piloti: Bobby Rahal e Michael Andretti. Il figlio di Mario riesce a vincere cinque gare, ma è costretto a cedere il Titolo di Campione di Formula CART. Andretti è Vicecampione della Categoria (192 punti), distaccato di sole quattro lunghezze da Rahal. La 500 Miglia di Indianapolis si conclude con un ritiro per problemi tecnici sul finale di gara, quando la vittoria era ormai in pugno. È uno dei momenti peggiori della Carriera di Michael. A preoccuparlo specialmente sono le condizioni di salute del fratello Jeff dopo un grave incidente sul catino dell’Indiana. Nell’agosto 1992 Michael viene ufficialmente ingaggiato dal Team McLaren a fianco del pilota finlandese Mika Hakkinen per disputare la Stagione di Formula 1 1993 nel Campionato del Mondo Formula 1. Le prime sessioni di Test presso il Team britannico avvengono invece nel mese di ottobre, quando Michael porta in pista il vecchio modello McLaren-Honda Mp4/7 sul tracciato di Estoril in Portogallo.

Michael Andretti debutta in Formula 1 al Gran Premio del Sudafrica 1993, disputato sul circuito di Kyalami, al volante della McLaren-Ford Mp4/8. Andretti disputerà la Stagione affiancato dal tre volte Campione del Mondo di Formula 1 Ayrton Senna, che ha deciso di correre solo all’ultimo con la McLaren al posto di Hakkinen. Dopo una buona Qualifica (9° posto in Griglia di Partenza), Andretti si lascia tradire dall’emozione e sbaglia completamente la partenza. Ma la corsa non dura molto: al quarto giro Andretti, nella foga della rimonta, compie un incidente e la sua prima gara termina anticipatamente.

Andretti sente il peso della responsabilità in Formula 1 e tutti gli occhi sono puntati su di lui. La seconda gara Stagionale, il Gran Premio del Brasile a Interlagos, termina con uno spettacolare incidente con il pilota austriaco Gerhard Berger (Ferrari) alla prima curva. Pur dolorante ad un braccio, Andretti corre in soccorso di Berger. Le due monoposto sono completamente distrutte. Il Gran Premio d’Europa 1993 a Donington Park, terza prova Stagionale, viene disputato sotto un micidiale diluvio. Il compagno di Squadra Ayrton Senna compie la gara che lo consacra alla Leggenda, mentre Michael incappa in un altro incidente nei primi giri. Dopo tre partecipazione, il bilancio è impietoso: tre gare / tre incidenti.

Michael è costretto a modificare il suo stile di guida irruente e aggressivo per cercare di ottenere subito dei risultati tangibili. Dopo una discreta prova di velocità a Imola, nel Gran Premio di Spagna (sul circuito di Barcellona) Andretti riesce ad aggiudicarsi il quinto posto finale nonostante guidasse una McLaren, dotata di un otto cilindri Ford versione clienti, carente di velocità massime in rettilineo. Le trasferte in Formula 1 diventano sempre più una sofferenza. Le grandi prestazioni di Senna gettano Andretti nell’ombra più totale. Riesce a tornare in zona punti in Francia dove, sul circuito di Magny-Cours, compie una gara d’attacco strappando al pilota brasiliano Rubens Barrichello (Jordan-Hart 193) il sesto posto sul traguardo. Ma incidenti e problemi tecnici continuano senza sosta. In Ungheria Andretti tiene brillantemente testa ad un Michael Schumacher (Benetton-Ford) scatenato prima di essere costretto al ritiro per problemi tecnici. Ron Dennis, Team Boss McLaren, sta seriamente valutando la posizione di Michael, deluso dai suoi risultati ed è in dubbio la riconferma per la Stagione successiva.

La gara del congedo di Michael Andretti in Formula 1 è il Gran Premio d’Italia 1993 a Monza. Favorito dall’alta velocità della pista brianzola, Andretti compie una gara tutta d’attacco. Si ferma ai box al secondo giro per controllare la sua McLaren vittima di un testacoda. Poi Michael riprende la pista con un ritmo indiavolato rimontando posizioni su posizioni e complici i ritiri di Schumacher, Senna, Brundle, Berger e Prost, si installa saldamente al terzo posto dietro al vincitore Damon Hill (Williams-Renault FW15D) e al secondo classificato Jean Alesi (Ferrari). In conferenza stampa, Andretti spiazza il Team McLaren e annuncia il suo immediato abbandono della Formula 1 per ritornare in Formula CART. Andretti verrà sostituito dall’Asso finlandese Mika Hakkinen, pilota destinato ad una gloriosa Carriera presso il Team McLaren in Formula 1.

A Michael Andretti non è mancata la velocità in questo Mondiale. Piuttosto la freddezza. È stato un passeggero fisso sui Concorde e alla fine la voglia di casa, delle sue radici, abbia procurato effetti negativi sulle piste. Michael ha sbagliato parecchio e l’approccio con la Formula 1 è stato difficilissimo: scarsa conoscenza diretta delle piste, della monoposto, dei suoi colleghi, del modo di correre. Un pilota dai mille volti: le sue stesse prestazioni nell’anno del debutto sono state contraddittorie. Straordinario in alcune occasioni, Michael ha però dimostrato di stentare a comprendere i segreti del Mondo della Formula 1, finendo in situazioni che avrebbero potuto essere evitate. Ma la voglia di imparare non gli è mancata. Purtroppo ha abbandonato la Formula 1 ancora prima di aver raccolto i frutti di tanto duro lavoro, di tanta cocciutaggine. Non è abituato, per tradizioni di famiglia, ad alzare bandiera bianca. E alla fine ha imparato di più di quanto si poteva credere.

Nel 1994, dopo l’abbandono del Campionato di Formula 1, Andretti compie il suo rientro in Formula Indy presso il Team “Chip Ganassi Racing”. Michael torna alla ribalta delle cronache aggiudicandosi la prima gara in Australia. Si tratta del primo storico successo di un telaio Reynard nella Serie americana. Tra la prestazioni da ricordare dell’annata, la vittoria sul circuito cittadino di Toronto e il sesto posto nella 500 Miglia di Indianapolis. In Classifica Piloti, Andretti si piazza al quinto posto finale dietro ai piloti Penske. Al termine della Stagione, il padre Mario annuncia il ritiro definitivo dal Mondo della competizioni automobilistiche dopo tanti anni di successi.

L’anno seguente, Andretti lascia il Team Ganassi per tornare alla Squadra Newman/Haas Racing che lo aveva lanciato anni prima in Formula CART. Michael si aggiudica la vittoria a Toronto per la quinta volta in Carriera segnando complessivamente tre Pole Position a Miami, Surfers Paradise e Long Beach. Al termine della Stagione 1995, Andretti si classifica al quarto posto in Classifica Generale con 123 punti complessivi. Nel 1996 Andretti è Vicecampione nel Campionato di Formula CART per la quinta volta in Carriera con 281 punti in Classifica Piloti. Durante la Stagione, Michael colleziona ben cinque vittorie a Nazareth, Milwaukee, Detroit, Road America e Vancouver (Pole Position).

La settima Stagione di Michael Andretti in Formula CART vede il pilota americano rafforzare i suoi Record nell’Albo d’Oro piloti: aumenta il numero di vittorie complessive con 36 successi (contro i 31 di Al Unser Jr.), mantiene il suo primato di 30 Pole Position (secondo Rahal a quota 18) e aumenta il numero complessivo di tornate in testa (5.414 contro i 3.105 di Rahal). Nella Stagione 1997, Andretti consegue cinque podi nelle prime otto gare e facendo segnare una delle due vittorie del motore Ford-Cosworth. Mario e Michael Andretti partecipano alla prestigiosa 24 Ore di Le Mans in coppia con il pilota francese Olivier Grouillard al volante di una Porsche Courage. L’equipaggio è costretto alla resa alla 15° delle 24 ore di gara a causa di problemi multipli sulla monoposto.

Nella Stagione 1998 Andretti apre il Mondiale di Formula CART con un’inaspettata vittoria sul circuito di Homestead a cui seguono quattro secondi posto nel corso dell’annata. La scarsa competitività del telaio e una serie di rotture meccaniche impediscono a Michael di progredire nei confronti dei diretti avversari. L’anno seguente, il Team Newman/Haas abbandona la fornitura di pneumatici Goodyear per passare alle gomme Firestone. Andretti ottiene una vittoria a Saint Louis, due secondi posti a Homestead e Road America e due terzi posti a Cleveland e Houston.

Nel 2000 Andretti estende per il decimo anno la sua partnership con il Team Newman/Haas. Al volante di una Lola 2K/00 Ford-Cosworth (sponsorizzata Kmart / Texaco / Havoline), il pilota americano compie una Stagione in sordina rispetto ai suoi standard, senza infamia e senza lode. Clamorosamente, l’anno successivo Michael lascia la Squadra per approdare al promettente Team Motorola, grazie all’appoggio di consistenti sponsor, ritrovando il Team Manager Barry Green con il quale aveva lavorato nel triennio 1986/88. La nuova formazione debutta ufficialmente l’11 marzo 2001 a Monterrey (Messico), cogliendo un incoraggiante quarto posto in gara. Nel mese di luglio, Andretti non finisce di stupire: vince per la settima volta a Toronto entrando a far parte della schiera di piloti leggendari delle corse americane. Andretti segna punti in 12 gare su 20 disputate, ottenendo tre secondi posti a Milwaukee, Elkhart Lake e in Australia e un terzo posto a Vancouver. Un’altra prova convincente dell’Asso americano è costituita dalla brillante partecipazione alla 500 Miglia di Indianapolis, dove Michael si piazza al terzo posto finale dopo essere stato in testa per 16 giri. In Classifica Piloti, Andretti è terzo con 147 punti in totale.

Nel 2002 Andretti ottiene la sua 42° vittoria in Formula CART con il successo a Long Beach. Questo risultato lo pone al terzo posto nell’Albo d’Oro di vittorie dietro ad A.J. Foyt (67 successi) e al padre Mario Andretti (52 vittorie). Tra i migliori piazzamenti dell’annata, due secondi posti a Mid-Ohio e Cleveland. La Carriera di Michael è giunta al capolinea: la sua ultima partecipazione ufficiale in Formula CART si registra il 25 maggio 2003 nella 500 Miglia di Indianapolis, dopo vent’anni di milizia in America. A Indianapolis, dopo una deludente Qualifica (14° posizione), in gara Andretti conduce i primi quattordici giri grazie ad una spettacolare rimonta. Problemi elettrici costringono il figlio del “Piedone” ad un mesto quanto amaro ritiro. Ha partecipato alla 500 Miglia di Indianapolis 2006, la sua ultima corsa, ottenendo il tredicesimo posto in gara.

Una volta lasciati i campi di gara, Michael si è affermato come uomo d’affari. Il pilota americano ha fondato le seguenti società: Michael Andretti Powersports, Andretti Toyota, Andretti Ford, Andretti Indoor Karting and Games, Andretti Carwashes, Andretti Petroleum, Peninsula Petroleum, Andretti Signature Line, Andretti Global Development e Andretti Restaurant Group. I suoi hobby principali sono il Tennis, il Golf e lo scii acquatico. La sua musica preferita è l’Hip Hop, mentre la cucina prediletta è quella italiana. Michael Andretti si è sposato con la prima moglie Sandra, dalla quale ha avuto due figli: Marco (nato il 13 marzo 1987 e oggi pilota di Formula CART) e Marissa Cassandra (31 ottobre 1990). La coppia si è separata nel 1996. Successivamente, Michael si è risposato con con Leslie Wood e ha avuto un figlio (16 settembre 1999). Dopo il secondo divorzio, Andretti ha frequentato la modella di Playboy Jodi Ann Paterson, con la quale si è unito in matrimonio (il terzo della sua vita) il 7 ottobre 2006.

LA CARRIERA IN FORMULA 1

Debutto: Gran Premio del Sudafrica 1993 (Kyalami) su McLaren-Ford Mp4/8

Ultima gara: Gran Premio d’Italia 1993 (Monza) su McLaren-Ford Mp4/8

 
GP disputati  13 Stagioni  1
Pole Position   Giri Più Veloci  
Punti  7    

Piazzamenti a punti

       1      1   1       

CAMPIONATO DEL MONDO DI F.1

Anno

Team GP PP GPV Vittorie Posizione finale

Punti

 1993 

 McLaren-Ford MP4/8  13      

 11° 

 7 

* Fuori dalla parentesi i punti ritenuti validi ai fini iridati

 

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